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Animalisti fermano il trasferimento dei conigli nel Parco Altomilanese

L'associazione animalista Meta è riuscita a fermare la cattura dei piccoli animali che vivono nell'area protetta. Lo spostamento era stato deciso per limitare i danni ai terreni agricoli

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Attivisti di Meta (Movimento etico tutela animale e ambiente) ha effettuato un blitz per salvare i conigli del parco Altomilanese questa mattina, martedì, a Busto Arsizio.

Un gruppo di attivisti si è presentato sul posto alle prime luci dell’alba con l’intento di fermare la caccia ai conigli che danneggiano i campi agricoli all’interno dell’area protetta. Per il momento ci sono riusciti.

Gli attivisti della sede di Milano e i referenti di Varese stanno seguendo la questione da tempo con un’indagine sull’attività di cattura dei conigli. Valerio Vassallo, referente milanese dell’associazione, spiega: «Conosciamo modalità e regole che normano questa attività e sappiamo che in questo caso non sono state rispettate tutte le normative di settore anche se la cattura era autorizzata da Regione Lombardia».

I proprietari delle cascine agricole nella zona lamentano danni alle coltivazioni e per questo si è deciso di realizzare un piano di abbattimento del numero di conigli in quella zona, organizzando un trasferimento in altri territori fuori dal parco.

Secondo gli animalisti, però, il piano non avrebbe rispettato tutte le normative tra le quali quella che prevede il coinvolgimento dell’Ispra che deve monitorarli per capire quanti sono, di che sesso e altre caratteristiche della popolazione, collaborando anche con le associazioni animaliste «che in questo caso non sono state minimamente coinvolte». Altra critica è quella sulle modalità di cattura eseguita mediante l’utilizzo di furetti che sono, però, dei predatori: «Vengono inseriti nelle tane dei conigli per farli uscire ma i furetti non sono addestrati e quindi cercano di uccidere il coniglio che cacciano».

Vassallo spiega che il sovrannumero di conigli è comunque causato dall’uomo: «Spesso si tratta di animali domestici abbandonati dagli stessi propriateri che poi si moltiplicano. Al loro aumento di numero contribuisce l’abbattimento dei loro predatori».

L’associazione, dopo aver ottenuto la sospensione del provvedimento, chiede di essere coinvolta perchè il trasferimento di questi animali venga fatto con la loro collaborazione: «Non siamo contro lo spostamento a prescindere, chiediamo solo che venga fatto nel rispetto della natura e degli animali».

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Pubblicato il 22 Gennaio 2019
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