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Conclusi gli incontri con le famiglie sinti. E sul caso tornano anche le tv nazionali

Nella mattina completata la "ricognizione" della situazione delle famiglie. L'amministrazione esclude aiuti: "Lo diciamo a tutti quelli con sfratto, non ci sono soluzioni, non abbiamo la bacchetta magica". Martedì mattina telecamere in piazza

Sinti protestano a Gallarate - 31 dicembre 2018

La prima fase della nuova “mediazione” tra Comune e famiglie sinti sfrattate è stata completata: nella mattina di lunedì si sono svolti gli ultimi colloqui tra i funzionari dei servizi sociali e i capifamiglia dei sinti, che sono cittadini italiani (settantacinque le persone residenti gallaratesi).

Era il passaggio su cui Palazzo Borghi si era impegnato, come mediazione, dopo l’animata protesta del 31 dicembre.

Cosa se ne farà, ora, delle schede compilate ai servizi sociali? Le situazioni specifiche dei diversi nuclei ora sono nero su bianco. E a questo punto l’iniziativa è dell’amministrazione comunale, che però dice di non avere strumenti. L’assessore Paolo Bonicalzi, in un’intervista al quotidiano La Prealpina, ha messo le mani avanti proprio su questo fronte: prima ancora della volontà politica mancano strumenti, dice. Per tutti:  «Quando viene qua un cittadino, e purtroppo ne abbiamo avuti uno o due al mese, con sfratto esecutivo gli abbiamo detto che in questo momento non ci sono soluzioni».

I sinti sono cittadini italiani e la situazione – rivendica Bonicalzi – viene affrontata al pari di altre. Che significa -appunto – con strumenti limitati: «Il Comune non ha la bacchetta magica, non ha alloggi vuoti e non ha contributi da dare a pioggia. Queste persone si sono arrangiate». E del resto, sottolinea Bonicalzi, a Gallarate «nessuno è morto né di fame né di freddo» (a dire il vero sono morti, al freddo e per malore, un clochard italiano dieci anni fa, un italiano nel 2010 e un altro senzatetto rumeno nell’ex deposito Fs di via Pacinotti lo scorso anno). Bonicalzi ha rinviato al bando Aler 2019 l’eventuale soluzione per i sinti, escludendo case d’emergenza per i nuclei allontanati da via Lazzaretto.

Il tema tornerà, nella giornata di martedì, anche sulle televisioni nazionali. Al mattino con una diretta di Mediaset (Mattino 5) dalla piazza alle 9, con le famiglie sinti; a sera con un servizio dentro la trasmissione  di Rai 3 Cartabianca, che ha seguito gli ultimi giorni di colloqui tra Comune e famiglie.

Uno degli elementi che avevano reso critico il confronto era quello della minaccia del municipio di segnalare la situazione dei bambini al Tribunale per i Minorenni. «Se una famiglia non è in grado di garantire al minore una vita dignitosa il Comune è obbligato a intervenire su sentenza del tribunale» ha ribadito ancora Bonicalzi, riprendendo quanto fatto trapelare dal sindaco Cassani. «In questo caso vuol dire che il minore viene tolto ai genitori». Diversa la lettura del legale dei sinti, Pietro Romano, che ha sottolineato come nelle schede alle famiglie – che abbiamo visionato – è riportato che “non si rileva alcun elemento per l’applicazione dell’art.403” del codice civile, quello che norma appunto l’affidamento dei minori.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 07 Gennaio 2019
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