Ferrovia Gallarate-Malpensa, “ritirate il progetto”
Sinistra per Gallarate-Liberi e Uguali ha presentato osservazione a Regione Lombardia bocciando l'ipotesi della nuova ferrovia. Per ragioni ambientali e tecniche
Il 27 gennaio 2019 scadono i termini per presentare le osservazioni al progetto della nuova ferrovia Malpensa-Gallarate che attraversa anche i comuni di Casorate Sempione, Cardano al Campo e Somma Lombardo. I Comuni dovrebbero presentare un documento unitario e – almeno per alcuni – osservazioni puntuali. Ma si muovono anche associazioni, Comitati e partiti.
Sinistra per Gallarate e Liberi e Uguali della provincia di Varese chiedono la dichiarazione di compatibilità ambientale negativa e il ritiro del progetto : lo fanno attraverso una osservazione articolata a Regione Lombardia.
«Un’opera inutile, pensata oltre 10 anni fa, in un contesto sociale ed economico completamente differente, che non rientra come dovrebbe nella VAS Piano d’Area Malpensa quadrante ovest al fine di una valutazione degli impatti cumulativi. Un progetto attivato con numerose lacune procedurali, tanto da rendere necessaria una verifica della regolarità formale della procedura VIA regionale in atto, che presenta documentazione incompleta. Basti dire che la VIA in atto è comparsa almeno fino al 13 gennaio 2019 nel portale regionale SILVIA fra i procedimenti in archivio depositati, benché la scadenza delle osservazioni sia il 27 gennaio».
Fra le osservazioni presentate si sono sottolineate «gli impatti sulla qualità dell’aria a seguito della scomparsa dei boschi in un’aria dove gli inquinanti superano i limiti consentiti troppo spesso, impatti non compensati dalla limitata riduzione dal passaggio dalla ruota alla ferrovia, sulla base degli studi della stessa SEA».
(nella foto: il tracciato nella zona del Sempione, tra Casorate e il quartiere Ronchi di Gallarate)
«A fronte dell’inquinamento atmosferico, che ha ripercussioni sull’ambiente e sulla salute dei cittadini e delle cittadine, a fronte degli impegni che la Regione Lombardia si è assunta, si vuole procedere con occupazione di suolo per la realizzazione del collegamento ferroviario, pari a 238.488 mq relativamente alle aree operative (di cui 103.582 mq boschi di latifoglie, 8.922 mq boschi di latifoglie e conifere, 3.151 mq di prati permanenti e 4.323 mq di seminativi) e a 200.998 mq relativamente alle aree dei cantieri fissi (di cui 65.059 mq boschi di latifoglie, 20.117 mq boschi di latifoglie e conifere, 105 mq boschi di conifere, 5.664 mq prati permanenti 64.830 mq seminativi)».
Pur con la scelta “di massimizzare i tratti in galleria, compatibilmente con i vincoli territoriali e ferroviari esistenti”, così da ridurre la superficie di suolo sottratta ad altri usi, «la quantità di suolo boschivo che si intende distruggere resta significativa, tanto più in un’area eccessivamente cementificata e che vede quotidianamente il sorvolo di aerei».
SpG-LeU sottolinea poi che è lo stesso studio dei proponenti a indicare la zona con “consistente urbanizzazione”, evidenziando la pressione che ciò comporta sull’ambiente naturale, ovvero sull’ecosistema forestale che caratterizza buona parte dell’area in esame. «La prevista ricostruzione della vegetazione nel tracciato in galleria artificiale, con messa a dimora di arbusti autoctoni, sarà peraltro impossibile poiché lo spessore ridotto di suolo non consentirà la messa a dimora degli arbusti né ripristinare lo stato attuale del luogo».
Fin qui l’aspetto ambientale. L’osservazione di Liberi e Uguali però fa riferimento anche alla valutazione socio-economica degli scenari del progetto preliminare condotta dal Politecnico di Milano, per conto del progettista dell’opera, che «evidenzia che se si realizza il collegamento ferroviario Malpensa – Gallarate, prima del completamento del progetto di quadruplicamento Rho-Parabiago, i benefici attesi dal progetto non sono in gradi di controbilanciare i costi ad esso connessi, a causa della saturazione della rete primaria» (i treni da Malpensa, cioè, confluirebbero sulla già trafficatissima e problematica linea Gallarate-Milano. LeU ripropone come soluzione alternativa il cosidddetto “raccordo Y”, che consentirebbe di passare dalla linea FS a quella FerrovieNord, tra le stazioni di Legnano e Busto Arsizio FN.
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