Novembre 2018, “insufficienti” 26 linee su 42
I dati del penultimo mese del 2018 certificano le difficoltà del sistema: in provincia "reggono" le linee delle Nord e la Varese-Mendrisio, male molte linee FS. In Lombardia i risultati peggiori sono sulle tratte che non puntano su Milano
Sedici linee su quarantadue “regolari”, le altre ventisei segnate da ritardi e soppressioni oltre il limite minimo fissato dalla stessa Regione e da Trenord.
Il “bonus” regionale concesso ai pendolari a febbraio 2019 si rifà ai dati di regolarità delle linee nel mese di novembre 2018: il quadro che ne esce è piuttosto sconfortante, visto che la grande maggioranza delle direttrici regionali ha performance sotto la soglia minima stabilita dal contratto di servizio (le condizioni attraverso cui la Regione affida il servizio a Trenord).
Guardando alle linee che toccano la provincia di Varese, la performance peggiore la fa la Domodossola-Gallarate-Milano, con un indice di 11,34%, che supera del doppio la quota massima di treni irregolari, fissata al 5%. La Luino-Gallarate (interessata anche dalla sostituzione di alcune corse con autobus) arriva al 7,03, mentre la Porto Ceresio-Varese-Milano si attesta 5,59%, comunque negativa.
Tra le linee con buone performance c’è invece la S5 Treviglio-Milano-Gallarate-Varese che si attesta a 2,88, appena sotto la quota fissata per il bonus, che per la suburbana è più esigente (3%); i treni TiLo della Como-Mendrisio-Varese-Malpensa transfrontaliera garantiscono un coefficiente positivo, il 3,15%.
Buoni risultati, almeno confrontati con quelle della rete FS, per le linee delle vecchie Ferrovie Nord, che oggi controllano soprattutto la rete: la Laveno-Varese-Saronno-Milano si attesta al 3,02%, la Novara/Malpensa-Saronno-Milano al 2,31%, la linea per Como al 2,99.
Se le Ferrovie Nord “salvano” in parte i risultati della Provincia di Varese, al di fuori della provincia il quadro è per certi versi più sconfortante: la performance peggiore è quella della Lecco-Bergamo-Brescia, con 16,67%. Treni irregolari sul 10% anche su diverse altre tratte, con una particolarità: sono spesso quelle (come la Voghera-Piacenza o la Brescia Cremona) che non toccano Milano ma garantiscono i collegamenti tra le aree di provincia, spesso con treni più vecchi.
«L’erogazione del bonus conferma i disservizi che sono diventati cronici» commenta Raffaele Specchia, del Comitato Pendolari Gallarate-Milano. «Nel quadrante ovest quasi tutte le direttrici sono andate a bonus, ad eccezione dei Passanti, dove sappiamo che i ritardi vengono recuperati, dopo le stazioni di Gallarate/Treviglio», vale a dire nelle tratte più esterne. Specchia ripropone poi anche una critica specifica sul bonus: «I pendolari che usano l’abbonamento Io viaggio sono sempre tagliati fuori dai bonus»
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