Tariffa unica per i trasporti, i sindaci spingono per un accordo
L'aumento del biglietto Atm a 2 euro doveva essere legato al biglietto unico su tutta l'area metropolitana, ma il percorso si è arenato: Fontane e Sala riprenderanno settimana prossima. Un progetto che però esclude la parte di hinterland che sta in provincia di Varese
Avanti con la tariffa unica dei trasporti dell’area intorno a Milano. L’appello viene da quasi cento sindaci della zona, che rilanciano il progetto dopo lo stop al Pirellone.
Premessa: l’introduzione della tariffa unica è legata a doppio filo con l’aumento del biglietto Atm a 2 euro (da 1,5, mentre gli aumenti degli abbonamenti sono più contenuti). Il tema-biglietto a Milano è diventato comprensibilmente oggetto di accesa polemica politica tra maggioranza e opposizione e c’è chi dice che alla fine la bocciatura in Regione, nell’ambito del voto sul bilancio, sia stata influenzata (troppo?) dagli interessi locali.
Sta di fatto che adesso invece sono i sindaci del territorio a premere, con un’adesione tanto massiccia che si rivela – per sua natura – bipartisan, con sindaci di centrodestra e centrosinistra. Per la precisione 94 sindaci del Milanese e due della provincia di Pavia. Che hanno tutto l’interesse a ottenere che riparta il percorso, perché il biglietto unico si tradurrebbe in un risparmio sui trasporti per i cittadini dell’hinterland (a fronte, appunto di un costo più alto invece per chi abita a Milano).
Ora la pressione dei sindaci pare arrivare a un approdo: il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala si vedranno mercoledì 16 gennaio. E al centro c’è appunto la necessità di arrivare al biglietto integrato del trasporto pubblico nella “grande Milano”, che corrisponde appunto alla città stessa, alla provincia targata Mi ma anche alle province di Pavia, Lodi e Monza-Brianza.
Mentre fuori dall’integrazione resta un’altra parte dell’area metropolitana: è proprio l’asse del Sempione nel Varesotto, intorno a Gallarate e Busto, di fatte unite alla conurbazione milanese (come Saronno) ma escluse dalla strategia. La Provincia di Varese, infatti, è inserita all’interno di tutt’altra Agenzia di Bacino dei trasporti, quella “pedemontana” con Como e Lecco.
Biglietto integrato Milano, i commenti
«Sono pronti a sacrificare perfino i diritti dei cittadini a una mobilità equa ed efficiente, pur di tenere fede ad accordi sottobanco e a interessi di partito» attacca la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani. «La maggioranza di Regione Lombardia, infatti, ha appena ritirato un emendamento al bilancio sulla tariffazione del biglietto unico integrato, per non scontentare Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. Una rivoluzione attesa da anni dai cittadini metropolitani che adesso sono traditi dagli stessi responsabili di un autentico disastro sul tema dei trasporti, in Regione Lombardia con Trenord e a Roma con Atac. L’ennesimo schiaffo ai pendolari, mentre Milano Metropolitana e i sindaci del Pd da anni e faticosamente si battono per fare i loro interessi e riconoscere loro il diritto a una mobilità più equa. Nonostante i ricatti per noi il biglietto unico resta una priorità».
«La riforma tariffaria che Milano e l’Agenzia di Bacino del Trasporto Pubblico ha proposto a Regione il 21 settembre 2018 ha per caposaldo l’integrazione tariffaria e gli abbonamenti a prezzo bloccato» spiega l’assessore alla Mobilità milanese Marco Granelli. «Ma alla Regione Lombardia non piace e dice no, anzi non risponde dal 21 settembre e rimanda. Nel 2018 la Regione ha ricevuto dallo Stato ben 24 milioni di euro in più per il trasporto pubblico ma sta riducendo le risorse ai territori e non approva i piani tariffari. Forse vorrebbe costringere il Comune di Milano a tagliare i servizi. Invece noi continuiamo a sviluppare la rete e le linee, in periferia dove, per esempio, dal 14 gennaio prossimo sarà prolungata la 63 a Muggiano».
«Forza Italia – commenta Gianluca Comazzi, capogruppo al Pirellone – è favorevole alla tariffa unica integrata ma deve essere il Comune (e non la Regione ndr) a finanziare l’Agenzia di bacino con i 15 milioni di euro necessari ad applicare tale misura. E va evitato il rincaro del biglietto Atm».
Nicola Di Marco per il M5S: «La tariffa unica integrata è una misura che condividiamo e la Regione deve passare dalle parole ai fatti. L’altra priorità è che Milano non aumenti il biglietto Atm. Il trasporto pubblico va sostenuto e incentivato».
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