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Torna Filosofarti, con un’edizione all’insegna del Dialogo

È il tema centrale nel programma di quest'anno, come sempre ricco di incontri e altre occasioni. Coinvolti anche Busto Arsizio, Cardano al Campo, Besnate, Varese, Castellanza, Taino e Carnago

Generico 2018

Torna – a Gallarate e non solo – Filosofarti, il festival della filosofia come i suoi ospiti qualificati e tanti appuntamenti per tutti: dibattiti, laboratori, concerti, mostre, sempre caratterizzati dalla gratuità.
Un’occasione di confronto aperto, quest’anno proprio nel segno della parola Dialogo, tema qualificante dell’edizione 2019. Dialogo fatto anche di posizioni molto diverse, per visioni culturali, religiose, politiche. «Una riflessione rispettosa, corretta, argomentata, in un momento in cui facili slogan e facile ricerca del consenso stanno dilagando» sottolinea Cristina Boracchi, a nome di tutti i volontari impegnati nel progetto.

E partiamo dagli ospiti di punta: ci saranno Umberto Galimberti, a Busto al Teatro Sociale, Massimo Fini e Massimo Cacciari (due nomi usati proprio per dire i diversi punti di vista culturali e politici presenti nel programma), Stefano Levi Della Torre, Roberto Latini, Gianni de Robertis e Franco Agnesi, Piergiorgio Odifreddi con una lectio su Galileo, il sempre presente Umberto Curi, Franco Cardini sul tema per lui più centrale (la grande sfida storica e attuale del confronto Oriente-Occidente), la scrittrice Marta Morazzoni che all’8 marzo proporrà in anteprima il suo nuovo libro.

Nato a Gallarate e qui sempre rimasto nel segno della «continuità» e della «gratitudine», come ha ricordato don Alberto Dell’Orto, il festival oggi ha una pluralità di sedi, alcune ormai con un programma ampio: aderiscono infatti, con uno o più eventi, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Besnate, ma anche Varese, Castellanza,  Taino e Carnago, queste ultime “new entry” del 2019.

Nel sostegno alla manifestazione, fondamentale quest’anno è il contributo di Fondazione Comunitaria del Varesotto «Nei contributi erogati la spesa per la cultura è seconda solo al settore socio-sanitario e ai servizi alla persona» ha ricordato Carlo Massironi, sottolineando anche l’impegno di Fondazione Cariplo (che in parte opera tramite le fondazioni territoriali, ma anche direttamente). A proposito di sostegno economico, va ricordato che come sempre è attivo il crowdfunding (qui) con cui tutti possono contribuire al festival.

Clicca qui per scaricare il programma completo di Filosofarti 2019

Isabella Peroni, assessore di Gallarate alla cultura, ha salutato l’evento «che sempre muove la città e i pensieri, offre spunti di riflessione profondi». Il tutto grazie al volontariato culturale, che fa una sua proposta autonoma: «L’Assessorato alla cultura non deve avere il monopolio dell’attività culturale, Filosofarti è la migliore dimostrazione di questa logica». Il Comune partecipa anche grazie al contributo degli spazi del Maga (rappresentato alla presentazione da Vittoria Broggini).

Cardano al Campo partecipa con due eventi, uno musicale (una serata di madrigali) e uno teatrale.« A Cardano investiamo da anni, un percorso che viene da lontano» ha detto l’assessore Andrea Franzioni, rimarcando la fedeltà “storica” al ruolo dell’ente pubblico anche sul piano culturale. Tra le particolarità «il Santuario cuoricino riaperto per un evento particolare come quello teatrale», con lo spettacolo di Patrizia Punto al 22 febbraio.

L’assessore di Busto Manuela Maffioli, rimarcando che «a Busto Filosofarti è un appuntamento atteso e partecipato», ha sottolineato l’idea della cultura come «investimento immateriale e materiale». Con un impegno a creare luoghi di cultura accoglienti (tra pubblico e privato si possono citare il Teatro Sociale, i Molini Marzoli, il centro giovanile Stoà, lo Spazio Arte Carlo Farioli.

Entra ormai nel novero dei Comuni “storici” di Filosofarti anche Besnate, che ha confermato l’impegno degli ultimi due anni: sarà presente con la serata con Roberto Latini, uno spettacolo dall’Amleto: «il teatro e il dialogo con i morti» sottolinea l’assessore Giuseppe Blumetti. «Perché il teatro è ininterrotto dialogo, anche diacronico, tra generazioni presenti e passate». E cita Heiner Mueller: «Ciò che è morto, non è morto nella storia. Una funzione del dramma l’evocazione dei morti: il dialogo con i morti non deve interrompersi fino a che non ci consegnano la parte di futuro che è stata sepolta con loro».

New entry insieme a Taino (che dedica uno spettacolo alle scuole) è Carnago, un paese che ha investito molto in cultura e ha creato un piccolo polo capace di fare aggregazione. «Vediamo ancora il rischio di una proposta culturale che dialoghi solo con una parte della popolazione: cerchiamo di portare qualche input, occasioni per tutti,  il più possibile vicino a casa» dice l’assessore e vicesindaco Elena Castiglioni. Nello specifico Carnago debutta con due eventi – una mostra (vernissage al 3 marzo) e un concerto di musica elettronica (8 marzo) – nell’affascinante spazio della chiesa di San Rocco (da scoprire, per chi non l’ha mai visto).

Oltre a tante associazioni culturali, artistiche, musicali, altre collaborazioni “istituzionali” comprendono l’Ufficio Scolastico Territoriale (rappresentato alla presentazione da Paola Benetti), l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Psicocologi, il Fai-Fai Giovani (con un evento a Villa Panza con l’artista Ravo). Tra le associazioni, da sottolineare anche l’ingresso dell’associazione Viva Via Gaggio, di Lonate Pozzolo, con un evento nel programma di Teofilosofarti, con Luca Mercalli.

La parola che fa da filo conduttore è appunto Dialogo, «nel segno di un umanesimo cristiano e sana laicità che sa confrontarsi», dice ancora Cristina Boracchi. «Un filo conduttore di tutta la storia della filosofia», che approda fino alle più moderne forme come il debate e gli eventi Ted. Come ormai da qualche anno, un percorso particolare è quello di TeoFilosofarti, coordinato da Maura Bertini, «con relatori di primo piano», quest’anno come non mai nel segno del dialogo aperto.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 24 Gennaio 2019
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