Due rotonde e una via “alternativa” al Sempione, così il progetto ex-Mizar può nascere
Tecnici del Comune al lavoro sugli elaborati presentati dalla Sitip per il recupero dell'area industriale di Beata Giuliana. Ecco come si trasformeranno le strade
Due nuove rotonde sul Sempione e una strada “alternativa” che scorrerà tra i binari della Hupac e i capannoni. Così il progetto di rinascita dell’area Mizar punta a convincere i tecnici del Comune di Busto Arsizio della bontà del progetto di recupero dell’area, enorme, che un tempo ospitava l’azienda tessile che produceva tessuti indemagliabili.
Cosa arriverà all’ex-Mizar
La Sitip, la società bergamasca attuale proprietaria dell’area, ha depositato da tempo il suo progetto che prevede un cinema multisala, due superfici di media distribuzione (tra le quali un supermercato) e un polo di sviluppo tecnologico e biomedico con un centro di ricerca che torna in Italia (dalla vicina Svizzera) e una farmacia h24 con laboratorio dove vengono preparati cosmetici.
La viabilità attorno all’ex-Mizar
Secondo i proponenti il progetto non solo non creerà ulteriore traffico su una strada già di per sè molto trafficata ma ne diminuirà la portata grazie al progetto viabilistico che prevede due nuove rotonde, una all’altezza dell’incrocio con via Gran San Bernardo e una all’altezza dell’incrocio con via San Gottardo. Questo permetterà di mettere in sicurezza gli studenti dell’Ite Tosi che prendono il pullman proprio sul Sempione e di diminuire il traffico di mezzi pesanti provenienti da nord che attualmente percorrono tutto il tratto fino alla rotonda di via Minghetti per poi tornare indietro e girare verso le aziende. Vantaggi si avranno anche per le migliaia di lavoratori occupati nelle varie aziende che, in questo modo, non dovranno più immettersi sul Sempione dai vari incroci che ci sono tra un capannone e l’altro.
Il recupero dei capannoni
Il progetto ha un valore di diversi milioni di euro e, oltre alla questione viabilistica, ha anche il vantaggio del recupero di gran parte degli edifici che sono presenti grazie alle caratteristiche di costruzione che sono state adottate e che richiedevano una buona coibentazione e spazi molto ampi per fare spazio ai macchinari. Questo permetterà di evitare nuove costruzioni e di riutilizzare gran parte dell’esistente mentre una minima parte verrà abbattuta. Spazio, infine, a centinaia di nuovi parcheggi in un’area che attualmente ne chiede sempre di più.
LA MAPPA DELL’AREA
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