La Variante al Pgt aumenta il consumo di suolo? “La Legge regionale sarebbe in contrasto”
La minoranza di Pd e Città è Vita dice che il Bilancio Ecologico della variante è in aumento e non in riduzione. E che questo sarebbe in contrasto con la Legge regionale "contro il consumo di suolo" del 2014: una questione tecnica ma che potrebbe essere sostanziale
La variante al Pgt – il piano regolatore di Gallarate – prevede un aumento del consumo di suolo rispetto al 2016 e per questo potrebbe non rispondere ai requisiti della Legge regionale che stabilisce le norme generali sull’edilizia. Questa è, in sintesi, la segnalazione che arriva da Pd e lista civica Città è Vita, alla vigilia del primo voto sulla Variante al Piano di Governo del Territorio predisposto dall’assessore Alessandro Petrone.
Le due forze d’opposizione ci vanno con i piedi di piombo, chiedono una verifica, ma potrebbero aver individuato un punto critico, quando la Variante sta quasi per arrivare al voto in consiglio comunale. «Potevamo porre una questione pregiudiziale in consiglio comunale, sarebbe stato nostro interesse. Abbiamo invece chiesto di approfondire per capire come stanno le cose, a tutela di consiglieri e di tutti i cittadini» assicura il capogruppo Pd Giovanni Pignataro, ex assessore all’urbanistica. «Non è tema di polemica, è un tema di responsabilità»
Ma qual è la questione? È legata alla Legge con cui la Regione ha introdotto vincoli sul consumo di suolo, regole che limitano – più o meno efficacemente – le edificazione su terreni “vergini”. Ora: il Comune di Gallarate – con l’amministrazione Guenzani – aveva ridotto già la mole di edificazione, “tagliando” per così dire le previsioni di nuovo cemento rispetto al piano del 2011 (targato Mucci-Bossi) e salvaguardando mezzo milione di metri quadri oggi occupati da prati o boschi. La Variante fu adottata il giorno prima della Legge regionale ed entrò completamente in vigore già nel 2015.
«L’assessore Petrone ha più volte sottolineato il bilancio positivo del bilancio ecologico, questo ha attratto la nostra attenzione» dice Pignataro. Il presidente della lista Città è Vita però si è accorto di una norma della legge regionale specifica:«La legge dice che il bilancio ecologico non deve essere superiore a zero. L’amministrazione (Cassani, ndr) dice che questa Variante riduce il consumo di suolo di 434.666 mq». Ma riduce rispetto a cosa? Rispetto alle previsioni del 2011, il Pgt targato Forza Italia, secondo l’amministrazione. Con Pgt vigente era quella del 2011 in quanto la Variante era stata solo adottata.
Diversa la versione del centrosinistra, che dice che il Pgt adottato nella notte dell’1 dicembre 2014 (ma non ancora entrato in vigore come strumento unico) era già in vigore. E che allora rispetto all’attuale Variante c’è un aumento del consumo di suolo, circa 52mila metri quadri di prati e boschi che diverrebbero edificabili.
«Il quesito era: da quale momento si fa conteggio?» dice Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd che si è preso in carico la questione. «Come gruppo consiliare Pd iniziamo a scavare e la questione non si è rivelata questione scontata». Secondo gli uffici del Pd al Pirellone, la norma non è chiara e il dubbio potrebbe rappresentare «l’ennesimo vulnus in una legge probabilmente scritta troppo in fretta».
«Se questa amministrazione teneva al consumo di suolo zero, aveva già lo strumento, quello adottato da noi. O poteva andare in riduzione» aggiunge Sebastiano Nicosia, di Città è Vita, affiancato dall’ex sindaco Edoardo Guenzani.
Il voto per l’adozione della variante Guenzani-Pignataro nel 2014. L’opposizione abbandonò l’aula per contestare. Sulla Variante ci fu poi un ricorso, il Tar ha confermato la validità citando tra le motivazioni anche il momento del voto (qui)E adesso? Secondo Pd e Città è Vita il dubbio va risolto prima di andare al voto in consiglio comunale, «anche per i consiglieri comunali che si assumerebbero una responsabilità votando». E perché una eventuale illegittimità esporrebbe al rischio di ricorsi la Variante al Pgt.
È una questione di Legge, ma che può diventare sostanziale. Anche perché Gallarate non sarebbe l’unico Comune in questa situazione.
«La Regione, ci risulta da giovedì scorso, sta interrogando tutti i Comuni che si trovavano a fare i conti con la Legge Regionale entrata in vigore nel periodo tra adozione e pubblicazione», appunto come a Gallarate. Se i casi fossero pochi, potrebbe bastare una circolare esplicativa. Se fossero più di uno, invece, potrebbe essere necessaria una modifica della Legge regionale, per chiarire i termini. Il centrosinistra chiede appunto che sia la Regione a chiarire. Nel dubbio, dicono dalle opposizioni, meglio evitare un voto frettoloso a Gallarate.
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