Lavori e code al ponte sull’A8, spunta l’ipotesi di chiudere lo svincolo di Cavaria
I lavori previsti da Autostrade sul ponte Cavaria-Oggiona creano disagio, già fissato un incontro tra Provincia e Comuni interessati
Code sulla statale 341 e alla “Cantalupa”, tempi di percorrenza allungati, automobilisti indisciplinati che passano sul viadotto nonostante il senso unico. A una settimana dall’inizio dei lavori al ponte sull’autostrada A8, tra Cavaria e Oggiona, la situazione è ancora piuttosto complicata. Abbastanza per capire che è opportuno cercare soluzioni diverse da quelle fin qui attuate.
Per questo Comuni e Provincia – responsabile della strada che passa sul ponte e quindi anche delle deviazioni – hanno deciso di vedersi e fare il punto. «Faremo un sopralluogo mercoledì» spiega Marco Magrini, assessore provinciale alla viabilità. «Sappiamo che ci sono parecchi disagi, abbiamo atteso per monitorare la situazione, nel frattempo si sono mossi i Comuni e correttamente l’ente sovraordinato si confronta con tutte le esigenze. Ascolteremo i sindaci, raccoglieremo le analisi della Polizia Locale e anche del nostro ufficio tecnico».
Fin qui, si potrebbe dire, è solo prassi istituzionale, resa necessaria da una situazione che certo non è una emergenza, ma qualche disagio a chi si muove in zona lo crea. Ma quindi, quali sono le ipotesi sul tavolo? Una è certamente radicale: chiudere lo svincolo dell’A8, tagliando una buona parte del traffico di attraversamento che viene da Gallarate (per saltare la barriera autostradale). «È una idea che viene dai Comuni, mi par di capire che Società Autostrade non è d’accordo» dice Magrini.
E in effetti i tre Comuni coinvolti – Jerago con Orago, Cavaria con Premezzo, Oggiona con Santo Stefano – non disdegnano la soluzione radicale. «Magari solo in entrata o in uscita» precisa Stefano Bubola, l’assessore di Cavaria che dal primo giorno di chiusura del ponte “tiene d’occhio” il traffico nella zona (anche se la competenza prima, va ricordato, è della Provincia. Del resto, già settimana scorsa l’ex sindaco di Jerago e oggi assessore al territorio Giorgio Ginelli: «Potremmo prendere in considerazione di nuovo questa soluzione».
«L’ipotesi è sul tavolo» conferma oggi Magrini.
E in alternativa? «L’altra ipotesi è un semaforo con senso alternato e alcune modifiche alla viabilità locale».
Il problema a Cavaria si è presentato nei giorni scorsi, ma va detto che i lavori erano attesi da tempo, fanno parte di quegli interventi che Società Autostrade e Provincia avevano concordato per la messa in sicurezza dei ponti (non dal punto di vista statico, ma della solidità delle protezioni laterali). Man mano vengono realizzati, in alcuni casi piuttosto celermente come a Castronno, in altri come Besnate con tempi più lunghi.
Guardando al caso di Cavaria, Magrini comunque mette in guardia: «La sicurezza viene prima dei disagi. La cittadinanza deve essere comunque consapevole che sono lavori necessari e che ci possono essere disagi». Insomma: casello chiuso o ponte a senso alternato, una mediazione ci dovrà essere.
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