Il Pd contro il “sabato leghista” in municipio
L'idea del Cassani di una serie d'incontri con gli amministratori leghisti fa subito discutere. "Non lo contestiamo, se non per la sede: il municipio è la casa di tutti i gallaratesi"
Il Pd l’ha già ribattezzato «il sabato leghista», con una allusione al Ventennio: fa discutere l’idea del sindaco Andrea Cassani di ospitare a Gallarate una serie d’incontri, al sabato mattina, con gli amministratori della Lega.
Un’iniziativa del Cassani leghista, più che del Cassani sindaco. Anche se poi gli incontri saranno ospitati nell’atrio di Palazzo Borghi. E proprio su questo arriva la critica del Pd: perché la scelta del municipio – sottolineano i Dem – va contro la «distinzione tra partiti e istituzioni» che fa sì che appunto si evitino iniziative politiche di partito nei luoghi-simbolo della comunità.
«Non c’è nulla di sbagliato nel voler approfittare del favorevole momento politico per ampliare l’area di consenso, la politica si nutre di proposte e della loro più ampia comunicazione» dice Margherita Silvestrini, per il Pd cittadino. «Noi non contestiamo per nulla il “Sabato Leghista”, salvo il fatto che gli incontri con il personale politico della Lega saranno ospitati a Palazzo Borghi, la casa di tutta la comunità civica di Gallarate. Al netto della correttezza degli atti, gli spazi di Palazzo Borghi sono affittabili, noi mettiamo in evidenza il senso dell’opportunità, l’assenza di estetica politica che da forma si fa sostanza».
«La qualità della democrazia di una comunità si misura dal rispetto delle regole e dalla responsabilità della classe di governo, capace di rivolgersi a tutti indistintamente, non solo a alcuni settori o gruppi di consenso. Non è puritanesimo politico, è un invito a tutti a ricordare quanto è preziosa la distinzione tra partiti e istituzioni. Troppe volte nella storia di questo paese tale distinzione si è annacquata e affievolita, e tutte quelle volte hanno coinciso con le pagine più oscure della nostra storia repubblicana». E qui si capisce anche il riferimento al «sabato leghista» che riecheggia il sabato fascista, l’obbligo di esercitazioni e attività di partito per tutti i cittadini istituito durante il Ventennio.
Di qui la richiesta del Pd di pensare a una sede diversa. E la richiesta «al Presidente del Consiglio di farsi garante fattivo delle Istituzioni che rappresenta».
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