Schede SD scadenti e contraffatte, le Fiamme Gialle ne sequestrano 1700
La Guardia di Finanza di Varese ha sequestrato oltre 1.700 schede di memoria "Made in China", risultate contraffatte e con caratteristiche difformi rispetto a quelle riportate sulla confezione
La Guardia di Finanza di Varese ha sequestrato oltre 1.700 schede di memoria di tipo “Micro SD” risultate contraffatte e con caratteristiche difformi rispetto a quelle riportate sul blister della confezione.
L’operazione, eseguita sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, deriva dallo sviluppo di notizie circa una possibile vendita in provincia di Varese di materiale informatico di qualità scadente.
Dopo i primi riscontri, i Finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato una prima quantità di schede di memoria sugli scaffali di un negozio di informatica ubicato nel basso varesotto. Le confezioni, già esposte per la vendita, riportavano quasi fedelmente i marchi – abilmente contraffatti – di due note case produttrici di materiale informatico.
La perizia sulle schede sequestrate ha confermato che i supporti, oltre ad essere contraffatti in quanto i marchi non erano originali, avevano caratteristiche prestazionali (capacità di memorizzazione e velocità di lettura/scrittura) di molto inferiori rispetto a quelle riportate sulle rispettive confezioni e agli originali, nonché difformità tra il paese di produzione stampato sulla confezione e quello impresso sull’hardware.
Grazie all’analisi della documentazione contabile, le Fiamme Gialle varesine sono risalite al grossista che aveva importato, direttamente dalla Cina, le schede di memoria. Una seconda perquisizione presso un magazzino di Ventimiglia (IM) di una società inglese, amministrata di fatto da un cittadino italiano, ha portato al sequestro di oltre 1.700 schede di memoria del valore complessivo di oltre 35.000 euro, anch’esse contraffatte e con basse prestazioni, pronte ad essere immesse sul mercato.
Al termine dell’operazione, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria due soggetti, per l’ipotesi di reato di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
La costante attenzione sulla filiera dei beni di consumo e le attività a contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti e non sicuri sono volte non solo alla tutela della salute dei cittadini consumatori, ma anche a garanzia della leale concorrenza e del corretto funzionamento del libero mercato.
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