Vestiti e documentario, la Pro Patria si fa bella per il centenario
Abiti firmati da Corti Moda e un documentario in fase di realizzazione per festeggiare al meglio il traguardo dei 100 anni
(Foto Facebook – Aurora Pro Patria 1919 – Official)
In attesa di tagliare ufficialmente, il prossimo 28 febbraio, il traguardo dei 100 anni di storia e di inaugurare la maglia celebrativa allo “Speroni” contro l’Albissola domenica 24, la Pro Patria si prepara per quello che nella vita di una società calcistica è un momento da ricordare e esaltare con tutti coloro che vivono l’ambiente biancoblù.
Martedì 19 febbraio squadra e staff hanno alzato il sipario sugli abiti ufficiali della stagione del Centenario, ringraziando una realtà territoriale quale è Corti Moda, legata alla società grazie alla storia di vita del suo titolare, Riccardo Corti.
Oltre ad aver militato per un breve periodo nelle giovanili biancoblù, da qualche anno abbonato fisso allo “Speroni”, ci tiene a sottolineare il senso del dovere che lo ha spinto ad essere uno dei primi a sostenere la società: «Spero che gli abiti vi piacciano e soprattutto che portino bene. Forza Pro Patria!».
Le sorprese però non finiscono qui. In occasione del BA Film Festival, in programma dal 31 marzo al 6 aprile, l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni ha comunicato di aver iniziato le riprese per celebrare con un documentario la storia centenaria delle società. Con il supporto della BA Film Commision, il documentario alternerà interviste a dirigenti, ex calciatori e storici, immagini degli allenamenti allo stadio Speroni, del Pro Patria Museum e infine materiali d’archivio provenienti dall’Istituto Luce e dalle Teche Rai.
L’opera, ancora senza titolo, è scritta e diretta da Claudio De Pasqualis: «Quando l’Istituto mi ha contattato per questo progetto -racconta il regista- non ho potuto rifiutare. Mi sento onorato ad essere stato preso in considerazione, e soprattutto di avere l’opportunità di trattare cinematograficamente la mia grande passione per il calcio. In questi giorni mi sono davvero reso conto di cosa significa la Pro Patria per la città, intervistando persone straordinarie, quasi mitologiche, che mi hanno fatto sentire al centro di quella che l’antropologo Desmond Morris chiama “La tribù del calcio”».
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