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“Ampliamo il Maga: può diventare il polo culturale di Gallarate”

Rocco Longobardi rilancia l'ipotesi di fare dello spazio del museo anche "casa della cultura"

Rocco Longobardi Gallarate

Ampliare l’edificio del Maga, per farne polo culturale principale dell’area del Gallaratese. La proposta viene da Rocco Longobardi e dalla lista Gallarate 9.9, che fa dunque un passo avanti rispetto all’idea di accorpare, in un’unica strutture, museo e biblioteca civica.

«Il MaGa è attualmente la più importante e attrattiva realtà culturale di Gallarate, ma lo è in misura di gran lunga inferiore rispetto alle sue potenzialità e soprattutto rispetto all’investimento economico che lo sostiene» spiega il consigliere di Gallarate 9.9. Siamo convinti che il segreto del successo di tante altre realtà culturali, anche vicino a noi, sia dovuto alla loro diversificazione, ossia all’aver creato un “polo” dove far convergere le numerose e differenti attività». Un “polo culturale” che secondo Longobardi deve essere «accessibile a tutti e non esclusivo per pochi», che sappia fare rete tra i diversi operatori culturali della città e del territorio, da rendere protagonisti.

«Per fare questo però riteniamo necessario (e anche valutato come possibile) che, senza intaccare esteticamente la bella e accogliente parte di ingresso con quella forma semicircolare che sembra abbracciare chi vi entra, si possa pensare ad un ampliamento dell’edificio sulla parte posteriore», vale a dire verso l’area mercato. «Un semplice ma funzionale edifico a bassissimo consumo energetico, di tipo “passivo” (l’ottimale esposizione a sud permetterebbe consumi energetici quasi nulli) concepito per la massima funzionalità di attività culturali quotidiane, capace di ospitare, in ambienti adeguati, studenti e giovani universitari, piccoli eventi, laboratori artistici, progetti scolastici, caffè culturali… Un edificio addossato, che si sviluppi su due piani per una superficie totale che potrebbe arrivare a circa 600/800mq,  il cui costo equivarrebbe alla cifra già preventivata per gli interventi alla attuale biblioteca dove, per inciso, in pochissimi si recano a studiare, preferendo appunto la struttura del MaGa, anche nell’economia di scala ci sarebbe un buon risparmio».

«Riteniamo che Gallarate abbia bisogno di tornare a sognare in grande. Occorre avere una visione lungimirante e alta per potere ottenere risultati importanti, insieme ad una motivazione che consenta di superare gli ostacoli. Questa amministrazione ha dato segno di voler alzare il livello, non limitandosi all’ordinaria gestione ma avviando un processo di crescita complessiva che abbiamo mostrato di condividere in gran parte. Per questo ci auguriamo che voglia allargare la propria sfera d’azione ad un polo culturale che rafforzerebbe ulteriormente lo sviluppo della città».

Pubblicato il 05 Marzo 2019
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