C’era una volta Orfea, la vicina di casa di Gesù
Martedì 2 aprile va in scena "Secondo Orfea, quando l'amore fa miracoli": storia, dolce e divertente, di una donna che si trova a vivere accanto a Maria e Giuseppe e segue da vicino le vicende del loro bimbo, un po' "strano"
È la vicina di casa di Maria e Giuseppe. No, non degli omonimi ma proprio dei genitori di Gesù. Ed è lei che racconta episodi di questa “strana famiglia” con un figlio che ne combina di tutti i colori, come andare nel deserto per una gita “turistica” e tornare stremato quaranta giorni dopo.
L’attrice Margherita Antonelli sarà sul palco dell’Auditorium San Luigi di Somma Lombardo (via Mameli 67) martedì 2 aprile con lo spettacolo “Secondo Orfea, quando l’amore fa miracoli” (inizio ore 21, ingresso 10 euro) . Lo spettacolo è organizzato dalla Comunità Pastorale Maria Madre presso la Croce di Somma Lombardo e rientra nell’ambito delle iniziative per la Quaresima. Prenotazioni disponibili a questo link
Orfea è una donna che vive a Gerusalemme nell’anno 0. Un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le giornate di Orfea si dividono tra il tempio, la fontana e quattro, lenzuola da stendere, chiacchiere con le altre donne. Una vita consumata nella tranquillità all’ombra della sua casa, ma un giorno vengono ad abitare vicino a casa sua, un coppia di giovani sposi. Lei è incinta. Si chiamano Giuseppe e Maria. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa: i giovani sposi la coinvolgono in questo loro vortice, che sarà la vita del loro bimbo, del quale Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata nel quotidiano.
Si instaura fra Orfea e il bambino un rapporto di profondo amore, dove la vita di Gesù è guardata con amorevolezza e buon senso, da una donna semplice e forte come Orfea.
Una visione dei fatti del Vangelo teneramente riletti da una donna semplice, concreta, come dovrebbe essere la fede, quella fede in un Dio fattosi bimbo, ragazzo, adolescente e adulto. Una fede, quella di Orfea, fatta di cibo preparato con cura, di acqua presa alla fontana, di rimproveri benevoli, di cammini lunghi per ascoltarlo, di discussioni con gli scribi, di domande profonde, per difendere questo ragazzo strano. Uno spettacolo allegro e dolce allo stesso tempo.
con Margherita Antonelli
regia Marco Amato
luci Marco Elli
musiche Serafino Tedesi
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