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Cosa rimarrà dell’ospedale di Gallarate

Nel senso degli edifici dell'attuale struttura, se e quando si realizzerà l'ospedale unico. Rimarranno in particolare due edifici, che raccoglieranno vari servizi oggi sparsi in giro per la città e nel territorio circostante

Generico 2018

Riparte il percorso dell’ospedale unico Gallarate-Busto, con il doppio passaggio in commissione nelle due città interessate (dal punto di vista del territorio, perché poi l’area che sarà servita dall’ospedale è molto più ampia).

Si parla in parte del progetto sanitario, delle motivazioni tecniche e organizzative, ma si parla anche del futuro delle aree interessate, in pieno centro a Gallarate e appena ai margini dell’area centrale a Busto Arsizio. Aree che hanno visto stratificarsi edifici sanitari storici – a partire dall’Ottocento – e che sono molto appetibili dal punto di vista del valore.

Cosa rimarrà del patrimonio costruito in oltre un secolo, anche con le donazioni di gallaratesi e bustocchi, prima dell’avvio del Servizio Sanitario? Partiamo da Gallarate.
«Il direttore generale Porfido ci ha spiegato che rimarranno con funzione sanitaria il padiglione di Largo Boito e l’edificio attiguo» ha spiegato il sindaco Andrea Cassani, all’indomani della commissione di lunedì a Palazzo Borghi. Il padiglione Boito è l’originale ospedale ottocentesco, vincolato dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali. L’edificio attiguo è invece il polimedico degli anni Cinquanta, che affaccia su via Bonomi.

Da questo punto di vista è la conferma della linea che è spiegata più estesamente nel Documento Preliminare all’accordo di programma (il precedente accordo è scaduto nel 2018, ma è ripartito adesso).
Nel documento viene specificato che “nell’area dell’ospedale di Gallarate […] vedrà una concentrazione di uffici e ambulatori del polo territoriale presso l’attuale padiglione Boito“, tra cui Sede Distretto Gallarate di viale Leonardo (N.P.I.), consultorio Gallarate di via Dante; l’attuale presidio Cassano Magnago di via Buttafava, la Continuità Assistenziale (la Guardia Medica), il CUP aziendale periferico, gli uffici di Rete territoriale, il servizio mensa. Nel Padiglione Polimedico affacciato su via Bonomi (nell’immagine di apertura dell’articolo è a destra, tra gli alberi) andranno invece il Ser.T. Gallarate, il CPS Gallarate, il Centro Diurno Psichiatria.

Il destino delle aree è uno dei temi ancora aperti, non è detto che tutti gli edifici dismessi verranno demoliti. Il dibattito è ancora aperto e ci sono idee molto generali (per esempio Forza Italia sostiene che si possa arrivare a «un grande parco», definito «un sogno»). L’eventuale abbattimento di padiglioni esistenti viene indicato come un rischio e uno spreco dal Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto, che lotta contro l’ospedale unico e per il mantenimento dei vari presìdi locali. L’immagine che apre l’articolo – puramente indicativa – è una elaborazione grafica curata dallo stesso comitato.

Va ricordato che del patrimonio dell’Asst Valle Olona fanno parte anche altri edifici sul territorio, tra cui la villa Borgomaneri in via Dante o lo storico “edificio plurialloggio” che affaccia sempre su Largo Boito, che oggi ospita ancora alcuni servizi dell’attuale ospedale (si vede nell’angolo in basso a destra nell’immagine).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 20 Marzo 2019
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