“Il futuro ci appartiene”, gli studenti di Busto si interrogano sul cambiamento climatico
Incontro molto partecipato ai Molini Marzoli con testimonianze e storie che raccontano i danni causati dall'uomo all'equilibrio climatico del nostro pianeta
Sono stati definiti gli studenti del tavolo “La storia ci appartiene” ma questa volta hanno organizzato un evento che sembra voler urlare al mondo che, oltre al passato, anche il futuro appartiene a loro.
Si è tenuto questa mattina ai Molini Marzoli, in occasione della Giornata Europea dei Giusti, il momento di riflessione delle scuole di Busto Arsizio sul tema dei “giusti” per l’ambiente, organizzato dal tavolo istituito dall’amministrazione comunale, che raggruppa gli istituti secondari cittadini (Licei Crespi, Tosi, Candiani, IPC Verri, Ite Tosi e ACOF), alla presenza dell’assessore all’istruzione Gigi Farioli in rappresentanza del patrocinio dell’amministrazione comunale.
L’incontro va letto alla luce di una domanda chiave: cosa significa essere “giusti” nell’epoca del cambiamento climatico e della ultra-connessione che ci ha reso sempre più vicini ma allo stesso tempo indifferenti? Le delegazioni di studenti hanno provato a rispondere nei modi più diversi. Come la classe 4C del Liceo Tosi, che ha riportato testimonianze di come il degrado ambientale sia direttamente responsabile di conseguenze che toccano più punti del globo. Dal contadino burkinabé, scappato dal Sahel per la siccità e il conseguente inasprimento dei conflitti sociali nella regione, alla nonnina del Kirghizistan che rimane delusa nello scoprire lo scioglimento dei ghiacciai che per generazioni hanno abbeverato quelle terre, fino ad arrivare alla tematica della difesa dei popoli indigeni e delle loro conoscenze.
L’intervento di Mario Agostinelli (esperto di tematiche ambientali, già protagonista al World Social Forum di Porto Alegre) cerca di smuovere le giovani menti che lo ascoltano: “Voi siete preziosi perché non vedete il futuro come lo vedeva la mia generazione- afferma- avete una prospettiva diversa che per forza di cose è influenzata dal cambiamento climatico, e sapete che il tempo a vostra disposizione non è infinito come pensavamo noi alla vostra età. La vostra partecipazione attiva nella comunità è fondamentale per cambiare in meglio questo mondo”.
Poi è il turno della videointervista ad Anne de Carbuccia, fotografa franco-americana fondatrice della Fondazione TimeShrine e del progetto One Planet One Future. Foto di viaggio che raccontano di come l’azione umana abbia, in tempi e luoghi differenti, minacciato la conservazione del patrimonio ambientale, promuovendo stili di vita sostenibili.
A seguire le delegazioni degli istituti sono state ospitate al liceo Candiani, dove hanno prima ricordato Salvatore Furia, meteorologo e fondatore della “Società Astronomica G.V, Schiaparelli” di Varese-Campo dei Fiori, scomparso nel 2010, e poi presentato la mostra One Planet One Future. In chiusura, la classe 4S1 del liceo ospitante, coadiuvata dal prof. Francesco Marelli ha presentato una performance sul “Dialogo di un folletto ed uno gnomo”, tratto dalle Operette morali di Giacomo Leopardi.
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