Landini inaugura la Camera del Lavoro di Malpensa. “Per tutti i lavoratori dell’aeroporto”
Dentro allo scalo lavorano 19mila persone: una miriade di contratti, categorie, lavori diversi. E con il problema della disparità di diritti ancora da affrontare
![Landini a Malpensa](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2019/03/landini-a-malpensa-724834.610x431.jpg)
«Là dove c’è un arretramento dei diritti del lavoro, c’è un arretramento della democrazia». Per l’inaugurazione della nuova Camera del Lavoro di Malpensa arriva Maurizio Landini, segretario generale nazionale della Cgil, e l’apertura di uno spazio di rappresentanza del sindacato assume un valore diverso.
Perché Landini viene a portare l’idea – su cui si è giocato il congresso del maggiore sindacato italiano – della «contrattazione inclusiva», che elevi i diritti di chi oggi vive sul lavoro una precarietà e un’assenza di tutele che diventa poi anche esistenziale, che mina la stessa società e la democrazia.
E Malpensa rappresenta uno scenario perfetto del lavoro di oggi: una cattedrale del terziario avanzato, una «fabbrica postfordista» dove convivono ogni genere di mansioni e soprattutto in cui «si è creato un doppio binario», due percorsi diversi «chi ha tutele e diritti» e la «miriade di lavoratori che non godono degli stessi diritti e tutele», come ha riconosciuto il segretario provinciale della Cgil Varese Umberto Colombo.
I delegati sindacali – di ogni categoria e mansione, dall’handling alle forze dell’ordine, dalla logistica agli assistenti di volo – hanno raccontato a Landini una realtà multiforme, dove spesso si affaccia il lavoro in cooperativa e quello interinale. Un lavoro parcellizzato, che ha bisogno di riunire pezzi diversi, metterli in rete, condividere problemi e soluzioni.
L’ha detto Landini in un passaggio introduttivo, citando la rivoluzione digitale che ha messo al centro la condivisione della conoscenza, diventata necessaria. Un richiamo contemporaneo che vive insieme a quello, simbolico eppure concretissimo, della storia del sindacato: «I lavoratori che andavano alle prime Camere del lavoro nell’Ottocento non si chiedevano mica “che categoria sono?”, andavano lì perché non sapevano leggere né scrivere e volevano sapere se il padrone li stava fregando» ha detto Landini con immagine efficace .
Ecco la necessità di mettere insieme elementi diversi, rivendicare diritti diversi, «utilizzare la differenza come elemento per raggiungere i diritti» ha continuato il segretario generale, citando una lavoratrice che aveva parlato dei diritti delle donne dentro ai posti di lavoro. Con l’ambizione di arrivare a stabilire uno standard per l’intero comparto aeroportuale: «Si può pensare che c’è una contrattazione che non riguarda singole aziende, ma l’intero aeroporto?».
Dentro, come detto c’è di tutto. C’è la competizione spietata tra le aziende di handling e nel settore del Cargo, che spinge verso il ricorso indiscriminato al lavoro in false cooperative (su cui Landini è stato incalzato – dall’esterno – anche da M5S e Cub Trasporti). C’è lo scenario multiforme delle compagnie aeree, con una competizione tra le low cost che mostra luci (raccontata dalla delegata Easyjet, rivendicando la contrattazione di secondo livello) e ombre (se n’era parlato per l’handling Ryanair). C’è la logistica dove i lavoratori sono ridotti sempre più a «utensili», come raccontato da Aldo Bodino, che ha seguito la vertenza di FedEx.
Nel corso dell’assemblea è emersa anche la proposta, avanzata da Umberto Colombo – affiancato da Pino Pizzo della segreteria – di «un coordinamento delle Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza», che aiuti ad affrontare un tema centrale e importantissimo ma oggi frazionato nella miriade di settori e categorie in cui operano i 19mila lavoratori di Malpensa.
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