I trafficanti di migranti verso il nord Europa avevano una base a Lonate Pozzolo
Tre rumeni (tutt'ora latitanti) avevano messo in piedi un traffico di esseri umani dai centri di accoglienza milanesi verso i Paesi del centro e del nord Europa. La base era nel paese della cintura di Malpensa
Tra il 2014 e il 2015 un gruppo di rumeni, con base a Lonate Pozzolo, ha organizzato e gestito un traffico di migranti, principalmente siriani ed eritrei, verso i paesi del centro e del nord Europa (in particolare Germania e paesi nordici).
La vicenda, che per alcuni di loro si è già conclusa con un patteggiamento, è emersa in tribunale a Busto Arsizio in questi giorni dove sta arrivando a conclusione il processo nei confronti di tre persone (latitanti) accusate di aver trasportato almeno un centinaio di migranti, adescati attorno ai centri di accoglienza di Milano, a bordo di pulmini da 9 posti verso altri stati europei.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Francesca Parola, gli inquirenti avrebbero ricostruito almeno una decina di viaggi (ma sarebbero molti di più) che avevano un costo relativamente contenuto, circa 500 euro a pulmino, verso altri paesi europei.
I fatti risalgono al periodo di massimo afflusso dei migranti provenienti dalle rotte del nord Africa e della Turchia verso il nostro Paese. In quel periodo masse enormi di profughi si erano mosse, principalmente dalla Siria in preda ad un conflitto multilaterale e con il califfato dell’Isis in piena ascesa.
L’indagine partì da una segnalazione all’Interpol da parte delle autorità tedesche che avevano arrestato il conducente di uno di questi pulmini, affittato proprio nella zona di Lonate Pozzolo. La segnalazione diede avvio all’indagine che per comepetenza fu affidata alla Procura di Busto Arsizio e in breve tempo il sostituto procuratore Maria Cardellicchio riuscì a ricostruire il flusso, risalendo al gruppo di rumeni che viveva a Lonate Pozzolo. Quando scattarono gli arresti, però, i tre oggi a processo avevano già fatto perdere le loro tracce da tempo, essendosi insospettiti per l’arresto di uno dei loro autisti.
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