Il 25 aprile non finirà al monumento alla Resistenza. “Ma sarà festa comunque”
Per il secondo anno si arriverà al monumento ai Caduti, anticipando il momento delle orazioni al cimitero, prima del corteo. "Come lo scorso anno", conferma il sindaco Cassani. Anpi "addolorata" per la scelta
La festa della Liberazione non si concluderà al monumento con cui la città di Gallarate ha scelto di ricordare, quarant’anni fa, la Resistenza.
Non è una novità: «Il protocollo è quello dell’anno scorso» spiega il sindaco Andrea Cassani. Il cambio di programma della celebrazione risale appunto al 2018: via il momento conclusivo in pieno centro cittadino (davanti al monumento alla Resistenza), l’orazione di commemorazione viene confinata nel piazzale del cimitero, all’inizio del corteo. Il percorso a piedi, bandiere al vento, si concluderà invece di fronte al monumento ai Caduti di piazza Risorgimento.
La scelta di spostare il momento di commemorazione al cimitero era stata avversata già lo scorso anno dall’Anpi cittadina, che sostiene ancora oggi la necessità della conclusione al monumento alla Resistenza, “come logica vorrebbe e come è sempre stato”, «con l’orazione ufficiale e gli interventi ragazzi», dice Michele Mascella, presidente della sezione gallaratese.
«Siamo addolorati, ma la validità della festa rimane uguale» prosegue il referente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Che ricorda «Il 25 aprile è una festa di popolo, una festa di tutti, non è una festa dell’Anpi».
Mascella ricorda che il 25 aprile come festa nazionale ha le sue radici già nel 1946, con un decreto del luogotenente del Re Umberto II, su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, a ricordare il senso condiviso della festa, antecedente addirittura alla Repubblica (divenne ufficialmente festa nazionale nel 1949).
A Gallarate le tensioni risalgono agli ultimi anni, in particolare al 2017, quando il sindaco fu contestato da un gruppo di persone in piazza e tenne un discorso in cui invitava a rileggere la storia, parlando di punto di vista dei vincitori. «Affermazioni irrituali» le definì Cassani, che appunto infiammarono poi la giornata. Mascella dell’Anpi aveva chiesto di lasciare parlare il sindaco, ma da allora è rimasta una certa tensione.
In ogni caso, anche per il 2019 il programma è questo. Alle 9.15 sarà celebrata la Santa Messa al cimitero. Alle 10.30 ci saranno gli interventi ufficiali sul piazzale del cimitero, con gli interventi degli studenti, del sindaco, dell’oratore dell’Anpi, l’avvocato Riccardo Conte. Poi dalle 10.45 il corteo ufficiale, che da viale Milano andrà verso la piazza e di qui al monumento ai Caduti. Passando appunto anche dal monumento alla Resistenza, segno condiviso che la città aveva voluto nel 1979.
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