Bullismo e devianza nell’adolescenza, un confronto al Falcone
Tra gli ospiti anche il sostituto procuratore del Tribunale per i Minorenni Annamaria Fiorillo
All’Istituto Superiore “G. Falcone” di Gallarate, in sala Conferenze si è tenuto un incontro per riflettere sul bullismo: responsabilità, falsa testimonianza, favoreggiamento e le conseguenze a cui un adolescente va incontro.
Dopo il saluto della Dirigente Marina Bianchi, la referente Legalità prof.ssa Annitta Di Mineo interviene dicendo che ogni azione genera una conseguenza pertanto bisogna essere consapevoli di ciò che accadrà dietro un nostro comportamento, non basta essere solo cosciente, soprattutto si deve acquisire consapevolezza e assumerci le nostre responsabilità.
A seguire a fronte di un video e della realizzazione della locandina, la prof.ssa Luisa Re ha spiegato che nell’età adolescenziale fino ai 25 anni circa, poiché il lobo frontale del cervello non è completamente sviluppato, non c’è inibizione con tutte le ripercussioni possibili a cui un adolescente va incontro. Dopo prende la parola l’avvocato Tatiana Bruna Ruperto nonché docente dell’Istituto “Falcone”, illustra di come bisogna correggere le azioni, quale comportamento tenere, soffermandosi sulla responsabilità civile e penale. Responsabilità, concetto morale, filosofico e per ultimo giudiziario, distinguendo la responsabilità oggettiva e soggettiva, il dolo e la colpa, concorso di reato e compartecipazione, falsa testimonianza e favoreggiamento, con le conseguenze dei casi. Un innocente può essere condannato e il colpevole reso libero, ciò diventa reato contro lo Stato, contro i cittadini per aver detto il falso. Il favoreggiamento intralcia, elude e falsifica le investigazioni, si diventa complice di una persona che ha commesso un reato. Naturalmente si può ritrattare, dire la verità, riconoscere la propria responsabilità nell’accaduto e si inizia a collaborare. Quando si vedono atti di bullismo o rubare un cellullare oppure dei soldi, si deve avere il coraggio di dire la verità. Riguardo i reati persecutori fra adolescenti, il cosiddetto stalking, ripetuti nel tempo (bastano solo due atti persecutori) che portano uno squilibrio psicologico verso la vittima, su denuncia si procede d’ufficio all’arresto.
Prima di passare all’intervento del magistrato Annamaria Fiorillo, si proiettano altri tre brevi video realizzati dagli studenti del “Falcone” seguiti dal prof. Fabio Mattia.
Il Sostituto Procuratore del Tribunale dei Minori di Milano, Annamaria Fiorillo, ha spiegato che la devianza ha tanti modi e si esprime commettendo reati, uso di droghe, sdraiarsi sui binari, depressione, mania di persecuzione. Dietro a questi comportamenti c’è un disagio familiare, c’è un’infelicità che popola il cuore dell’adolescente. Il bullo ha problemi gravi, come pure la vittima (timidezza, problemi fisici, altro). Vittima e bullo non sono lì per caso.
Parla della differenza tra il senso di colpa e la responsabilità. L’adolescente quando ha il senso di sé basso, ha tanta paura, si sente inadeguato e si trascina verso il fondo. Il magistrato incita gli studenti ad opporsi all’ingiustizia (cita M. L. King), fare delle scelte di vita (cita San Francesco), si può cambiare e si può trasformare la persona. Poiché l’adolescente si sente onnipotente bisogna sfruttare l’energia in positivo, lottare contro i nemici, evitare le dinamiche perverse del gruppo (cita il gruppo de Le Bestie di Satana). Purtroppo nell’adolescenza essere diversi è un danno, si vuole essere uguali agli altri, si sente il bisogno di appartenenza. L’adolescente identifica la sua vita con il gruppo ed essere isolati fa tantissimo male. A proposito di sexting informa che la divulgazione o le estorsioni sono dei reati gravi. Invita a non fare del male agli altri compagni. La giustizia, la condanna per i minori significa trasformare il ragazzo, consiste nel fare un viaggio e farlo uscire un ragazzo nuovo, sospendere il processo e seguire un progetto rieducativo per superare l’illecito e la devianza dei comportamenti. Al termine rivolge delle belle parole agli studenti dicendo loro: svegliatevi, nell’ambiente ci sono pericoli grandissimi, ci sono delle trappole, “Io vorrei salvarvi”.
Dopo un forte applauso da parte dei ragazzi, molte le domande a seguire.
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