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Una cena per 130 persone con gli avanzi del pranzo di Pasqua

Tante le persone che hanno potuto festeggiare la Pasqua grazie alle donazioni di molti cittadini: "Grazie a tutti quelli che hanno voluto portare felicità nel cuore delle persone più in difficoltà"

La cena di Pasqua per i poveri

Una grande cena per 130 persone grazie a quello che è avanzato sulle tavole del pranzo di Pasqua. Anche quest’anno un gruppo di giovani di Busto Arsizio ha permesso anche alle persone più in difficoltà di festeggiare, raccogliendo tante donazioni per una gigantesca cena degli avanzi dedicata ai più poveri.

«Il ritro è stato buono anche se non abbiamo ricevuto i fasti dello scorso Natale -racconta Vito Russo, uno degli organizzatori dell’iniziativa-. Qualcuno ci ha anche lasciato dei biglietti che ci hanno fatto molto piacere». Il cibo è stato così caricato sulle auto di tanti giovani che hanno dedicato la loro serata di Pasqua a questo e portato nelle cucine dell’oratorio San Luigi. «Lì abbiamo anche sfruttato le nostre abilità per sopperire alla quantità di cibo che ci mancava per tutte le persone che volevamo aiutare e così abbiamo preparato anche due teglie di pasta calda». Tutto poi è stato messo nelle vaschette e spedito verso molte destinazioni. «In stazione a Busto abbiamo servito una trentina di persone, all’oratorio di San Luigi abbiamo avuto una dozzina di persone a mangiare e abbiamo portato dei pasti pronti a 15 famiglie in difficoltà -continua Vito-. Una macchina è poi partita verso Arona dove ci hanno segnalato tante persone in difficoltà e in tutto possiamo dire di aver portato la cena a circa 130 persone».

Vito Russo e Matteo Vago, due dei ragazzi che quotidianamente gestiscono la mensa per i poveri ai Frati, da anni a Natale e Pasqua organizzano questa raccolta per sensibilizzare verso i temi della povertà e permettere a chiunque di fare la sua parte, anche con piccole donazioni. «Proprio per questo vogliamo naturalmente ringraziare tutte le persone che hanno portato qualcosa, perché senza di loro questo progetto non potrebbe esistere -dicono- ma anche tutti i ragazzi che ci hanno aiutato: sono stati veramente coraggiosi perchè hanno voluto portare felicità al cuore di queste persone».

Quest’anno, tra l’altro, alla raccolta di cibo si è associata anche quella di abiti usati per donarli all’associazione Ali d’Aquila, la realtà che gestisce un servizio di docce pubbliche. «Anche questa raccolta è andata molto bene e ci sono stati consegnati 10 sacchi di vestiti».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it
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Pubblicato il 22 Aprile 2019
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