Esternalizzazione del nido, l’opposizione attacca: “Scelta scellerata”
In una nota firmata da tutti i consiglieri comunali della minoranza spiegano perchè sono contro questa scelta e invocano una commissione tecnica prima del consiglio comunale
Durante la commissione capigruppo che si è svolta ieri, giovedì, le minoranze hanno chiesto la convocazione della commissione tecnica prima della data del Consiglio Comunale al fine di capire le motivazioni che hanno portato l’amministrazione Cerini a decidere di cessare la gestione comunale dell’asilo nido. In un alunga nota i consiglieri Michele Palazzo, Mino Caputo, Angelo Soragni, Marinella Colombo, Giovanni Manelli e Paolo Colombo spiegano perchè sono contro questa scelta.
«E’ inaccettabile – scrivono i consiglieri di minoranza – che la decisione di abbandonare la gestione pubblica del servizio, che ha assorbito per molti anni soldi dei cittadini, sia stata presa nelle segrete stanze del sindaco senza coinvolgere tutte le forze politiche cittadine. E’ inaccettabile che il sindaco si preoccupi esclusivamente dei dipendenti comunali e nemmeno citi i dipendenti assunti dall’ente pubblico a tempo determinato o tramite cooperative, che hanno dato tutto il loro impegno nel loro lavoro in favore dei bambini».
Secondo l’opposizione «l’autodifesa del sindaco Cerini sulla privatizzazione dell’Asilo Nido Soldini a Castellanza sancisce definitivamente il fallimento della giunta di Centro Sinistra e del Partito Democratico Castellanzese. Le parole del sindaco : “L’obiettivo è quello di fare un salto di qualità sotto l’aspetto dei servizi didattici offerti alle famiglie e ai bambini”, sono il sigillo della loro incapacità di gestione».
I consiglieri si chiedono se il solo passaggio alla gestione privata consentirà di migliorare il servizio e fare il salto di qualità. Durante la commissione tecnica cercheranno di capire le cause dell’insoddisfacente servizio attuale denunciato dal Sindaco: «La riduzione delle iscrizioni era stata da noi già prevista lo scorso anno quando alle Scuole Materne sono state autorizzate le sezioni Primavera che consentono l’iscrizione dei bambini che in precedenza potevano solo accedere all’ultima classe dell’asilo nido. L’abbassamento dell’età di iscrizione alle Scuole materne fisiologicamente drena iscritti all’asilo nido, ma ciò era facilmente prevedibile».
Le opposizioni analizza poi la frase pronunciata dal sindaco “da un’analisi fatta solo 4 dipendenti su 8 sono comunali e per loro stiamo cercando di dare le garanzie del caso” «evidenzia l’insensibilità per i 4 dipendenti non comunali che il sindaco considera di serie B e non lodevoli di alcuna garanzia! Sentire qualcuno dividere i lavoratori tra serie A e serie B e non sentire alcun urlo di rivolta da parte del Partito Democratico castellanzese fa davvero male a tutta la città».
Il problema è che tutti i nidi castellanzesi privati sembra, dalle sue parole, non abbiamo problemi di iscrizioni, tranne l’asilo comunale. Il problema quindi sta “nel manico” evidentemente. La variazione regolamentare approvata lo scorso anno e da noi osteggiata ha sancito la fine dell’Asilo Comunale. Anche dal punto di vista economico la giunta Cerini non fa chiarezza.
I consiglieri analizzano la situazione: «Il gestore privato dovrà sobbarcarsi i costi attuali della gestione dato che il personale sarà mantenuto, dovrà pagare un affitto per la sede e le attrezzature, dovrà organizzare la cucina in loco (in quali spazi?). Per non avere una gestione in passivo come quella comunale non sarà costretto ad aumentare le rette di iscrizione ? La giunta Cerini ha promesso aiuti economici per tamponare il previsto passivo della nuova gestione privata. Per quanto tempo tali aiuti saranno assicurati? Se la società privata non riuscirà a raggiungere un risultato utile provvederà al licenziamento dei dipendenti. E’ evidente che ad oggi queste domande non hanno risposta. Speriamo che ci venga trasmesso entro martedì la bozza del bando pubblico per capire quali siano le nuove modalità di gestione che il nuovo gestore dovrà garantire. E’ evidente infatti l’urgenza della problematica».
E concludono: «Quale genitore iscriverà i bambini per il prossimo anno senza avere la certezza dei costi e della qualità del servizio? i genitori cercheranno alternative tra le molte validissime del nostro territorio. Il Sindaco pur di cessare l’attività scarica sui conti pubblici due dipendenti destinandole ad altri servizi. Non poteva aspettare a cessare la gestione fino al loro pensionamento? Perché questa fretta? Quali interessi non sono chiari? Unica certezza è che con questa decisione la collettività perde una risorsa pubblica, pagata con le tasse di tutti, per l’incapacità di gestirla da parte della Giunta Cerini. Un sindaco accentratore con troppe deleghe per sé, assessori anche del Partito Democratico che non si oppongono a malaugurate scelte della duopolio Cerini-Caldiroli, consiglieri di maggioranza del Pd proni ed ossequiosi. I risultati negativi sono evidenti a tutti».
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