“Fatemi vedere i miei bambini”. S’incatena davanti al municipio
La protesta eclatante, nella serata di venerdì, da parte di una giovane donna che ha avuto problemi di salute e, dopo la separazione, denuncia l'impossibilità di incontrare i figli in condizioni normali ormai da mesi
Si è presentata intorno alle 18 in piazza davanti al municipio di Samarate e si è incatenata alle panchine davanti al palazzo comunale. Una protesta quasi solitaria, quella di Chiara (nome di fantasia), che chiede di poter vedere i suoi bambini.
È un caso che si è aperto da alcuni mesi e che ora ha spinto la giovane donna a una protesta eclatante, davanti alla sede del Comune. «Non riesco a vedere i miei due bambini di quattro e due anni: il padre dei bambini e i suoi genitori mi tengono lontana, mi impediscono di incontrarli in condizioni normali. E anche i bambini stanno soffrendo».
La vicenda ovviamente è complicata, come lo possono essere le vicende famigliari e di separazioni, che tra l’altro richiedono la tutela della privacy dei minori (per questo usiamo nomi di fantasia e non entriamo nei dettagli).
Secondo il racconto di Chiara, tutto è iniziato «dopo la seconda gravidanza nel 2017», con l’emergere di problemi di salute: «Ho fatto un intervento chirurgico che non è andato bene: dopo l’intervento non sono riuscita a mangiare, mi hanno ricoverato prima a San Raffaele e poi a Modena, dove sono rimasta un mese, poi sono andata in un’altra struttura a Parma. Ho ripreso a mangiare, ho ripreso alcuni chili e man mano ho ripreso tono muscolare. Poi sono stata rioperata a dicembre 2018».
«In questo lungo periodo il padre non si è fatto vedere e non ho mai visto i miei bambini: il piccolo aveva cinque mesi e non si ricorda quasi di me». Chiara denuncia l’impossibilità di avvicinarsi ai bambini, residenti in un paese dei dintorni di Gallarate, «nonostante sulla base di un accordo tra avvocati io li possa vedere due giorni alla settimana e alla domenica». «La famiglia di lui mi tiene lontana, ha detto che sono stata assente perché volevo fare cure di bellezza, mentre gli interventi erano legati a questioni di salute». Lamenta anche un trattamento duro subìto dai genitori del padre dei bambini, con reazioni che avrebbero creato timore anche nei due bimbi.
Chiara nei mesi scorsi si è rivolta ai carabinieri e anche ai servizi sociali del Comune di Samarate. Dopo essere rimasta in piazza incatenata alle panchine, nel tardo pomeriggio di venerdì è stata assistita dai carabinieri della locale caserma e poi anche dall’assessore ai servizi sociali Nicoletta Alampi, che ha promesso un incontro lunedì per fare il punto sulla situazione.
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