La norma sui passaporti falsi che ingolfa e dissangua la giustizia
L'articolo 497 bis del codice penale è stato inserito come misura anti-terrorismo. A Busto ogni procedimento costa allo Stato 2300 euro
Tecnicamente si chiama art. 497 bis del codice penale ed è un’estensione dell’articolo 497 che dice
Chiunque è trovato in possesso di un documento falso valido per l’espatrio, è punito con la reclusione da due a cinque anni. La pena di cui al primo comma è aumentata da un terzo alla metà per chi fabbrica o comunque forma il documento falso, ovvero lo detiene fuori dei casi di uso personale.
In seguito all’aumento dei controlli voluta dal governo Renzi, è stato inserito l’arresto obbligatorio di colui che viene fermato con un passaporto o un documento valido per l’espatrio falso (art. 380, comma 2 lettera m bis, codice di procedura penale, lettera aggiunta dal d.l. 18/272015 n.7 convertito in legge il 17/4/2015 n.43).
L’intento è quello di stringere le maglie dei controlli nei confronti di potenziali terroristi provenienti dall’estero, in modo da poter avere il tempo di fare le opportune verifiche sul soggetto che non sia, in qualsiasi modo, legato ad ambienti estremisti.
In molte procure e tribunali d’Italia non è cambiato molto, dopo l’inserimento di questo nuovo articolo, ma per gli uffici giudiziari di Busto Arsizio si tratta di un problema non da poco, a causa della presenza di un aeroporto internazionale come quello di Malpensa e per la cronica mancanza di magistrati e funzionari.
Le persone fermate alla dogana di Malpensa con passaporto falso sono decine ogni settimana e per ognuno di loro si deve aprire un fascicolo, procedere all’arresto, fare un’udienza di convalida e, se non ci sono altri elementi, liberare il soggetto mentre se vi è un minimo sospetto, prolungare la custodia cautelare in carcere o con misure alternative. Il Tribunale di Busto Arsizio ha stimato un costo medio per la giustizia di circa 2300 euro per ogni persona che viene fermata con passaporto falso.
Da quando è stato inserito l’arresto obbligatorio (ormai 3 anni fa) procura e tribunale di Busto Arsizio sono ingolfati da questi procedimenti che sono, ormai, poco più che atti formali in quanto, almeno qui, non risultano procedimenti a carico di persone sospettate di terrorismo.
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