“Camera con punto di vista”, i ragazzi dell’Icma raccontano una storia di confine
Giunge a conclusione con la realizzazione di un film il progetto di Icma e Cpia 4 Legnano Magenta grazie alla conquista del bando “Cinema per la Scuola”
E’ giunto al termine il progetto “Camera con punto di vista. Ritratti, panorami, esperienze di viandanti in un territorio di confine” realizzato da Centro provinciale per l’istruzione Adulti (Cpia) di Legnano e Magenta in collaborazione con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni. Il tutto è stato possibile grazie alla conquista del bando “Cinema per la Scuola” messo a disposizione dal MIUR e dal Mibac.
L’iniziativa ha lo scopo di «alfabetizzare i giovani al linguaggio cinematografico – dichiara il regista Antonio Bocola – prima tramite un viaggio tra i diversi generi e tecniche, per poi passare al vero e proprio making of, anche grazie al contributo di Italo Petriccione – direttore della fotografia, premio Oscar per “Mediterraneo”- con il quale abbiamo scoperto tutti gli step della produzione. L’obiettivo era quello di fare un film, e convogliare così tutte le diverse esperienze dei ragazzi che hanno partecipato».
L’origine straniera di molti dei protagonisti è stata cruciale per arrivare alla fine a incanalare diverse sensibilità in una storia di riscatto, nella quale un giovane rapper, Davide, racconta la sua vita da superstar, sempre a contatto con la quotidianità dei suoi coetanei. Tra i risultati attesi dall’attuazione del progetto c’è anche quello di incontrare storie e persone (Davide nella vita scrive e rappa veramente), diventando così parte della storia dell’ambiente che si vive. La storia è scaturita infatti da una sorta di think-tank di idee, che intrecciate tra loro, l’hanno fatta nascere.
«Icma si conferma una realtà culturale – afferma l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli – della quale la città di Busto deve essere orgogliosa. Il pregio di questo progetto è quello di portare il cinema dentro la scuola, avviando un processo che passa dalla trasmissione del sapere fino ad arrivare alla sua elaborazione, cosa che ha un valore in termini di esperienza formativa, e che sancisce anche il grande ruolo di un territorio che diventa un attivo veicolatore di cultura».
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