Cgil: “Un incidente non è mai una casualità”
L'intervento della Fillea Cgil dopo l'infortunio mortale avvenuto in un cantiere ad Olgiate Olona
L’ennesimo morto sui cantieri edili della Lombardia, oggi ad Olgiate Olona. Non passa giorno che nella nostra regione si registrano incidenti mortali, omicidi sul luogo di lavoro.
«È una triste statistica che vede nella giornata odierna sommarsi un lavoratore della provincia di Varese, su un cantiere della provincia» dice Stefano Rizzi dalla Fillea Cgil di Varese. «In attesa di comprendere le cause, ribadiamo che un incidente non è mai una casualità. Nella catena dei rischi che caratterizza la vita di cantiere, un incidente accade quando le norme sulla sicurezza passano in secondo piano: siano esse disposizioni disattese, ritmi di lavoro, sottovalutazione delle situazioni, mancanza di formazione. E poco importa se la persona coinvolta era un lavoratore dipendente, un datore di lavoro o una partita IVA».
Una triste, impietosa, statistica che già dal 2015 avevano fatto registrare una crescita del 9,8%, proseguita poi nel 2017 (+1,1%), per culminare, infine, con un incremento di ben il 10,1% nel 2018, attestandosi su quota 1.133, vale a dire tre decessi ogni giorno, compresi ferie e festivi. E anche recentissimi, provvisori, dati relativi al primo trimestre del 2019, forniti dall’Open Data INAIL, non sembrano destinati ad invertire questa drammatica tendenza: il numero di morti registrati nel primo trimestre di quest’anno si attesta esattamente sugli stessi livelli raggiunti nel 2018 (212 casi in entrambi i periodi), mentre gli infortuni in generale segnano un significativo aumento dell’1,9% con circa 3.000 infortuni in più rispetto al 1° trimestre dell’anno precedente (da 154.800 a 157.700 circa).
«Numeri pesanti, perché parlano di vite stroncate, di affetti strappati. Numeri pesanti che fanno a pugni con la decisione, contenuta nell’ultima legge di Bilancio, di diminuire l’indennità per il risarcimento per i famigliari delle vittime. L’amara sorpresa è contenuta nel decreto firmato il 25 gennaio 2109 – oltre il danno la beffa – proprio dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Ma le amare sorprese, in materia di Sicurezza non finiscono qui. Fino a ieri il Codice degli Appalti obbliga – con gli artt. 23, 95 e 97 – di indicare quando si partecipa alla gara, in modo separato, i costi della manodopera e gli oneri della sicurezza, escludendo questi ultimi da ogni possibile ribasso. La norma serviva ad evitare che si potesse esercitare, surrettiziamente, il massimo ribasso sulla formazione o sui dispositivi di protezione individuale, cioè che si possa risparmiare sulla vita umana. Meno di 48 ore fa, nel cosiddetto decreto sblocca-cantieri è stato approvato un emendamento cantieri che esclude di indicare, in sede di gara, in modo separato il costo del lavoro ed i costi della sicurezza. L’effetto sarà più lavoro nero e grigio, più insicurezza, più illegalità. L’ennesimo regalo a caporali e ad imprenditori senza scrupoli, un vero e proprio accanimento contro i Lavoratori, i loro Diritti, la loro Sicurezza. Per dirla con le parole di Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil nazionale: “Da domani chiamiamolo con il suo vero nome: decreto sblocca caporali o decreto ammazza operai”».
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