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Esternalizzazione del nido Soldini, le opposizioni: “Inutile salto nel buio”

Continua a far discutere la decisione della giunta Cerini di esternalizzare il servizio. Opposizione unite nel chiedere di tornare ad una gestione pubblica

mino caputo paolo colombo michele palazzo angelo soragni

Le opposizioni tornano a tuonare contro l’esternalizzazione del servizio di asilo nido a Castellanza. Mino Caputo, Michele Palazzo, Angelo Soragni e Paolo Colombo hanno deciso di fare un fronte unico contro la decisione dell’amministrazione guidata dal sindaco Mirella Cerini, convinta che la scelta di affidare l’asilo nido Soldini ad una cooperativa sia la scelta migliore.

«Non lo fanno per una questione economica visto che il risparmio è stimato in un 10%, allora perchè esternalizzare un servizio di primaria importanza? Perchè fare un salto nel buio? Chi controllerà e come?» – si chiede Mino Caputo. Paolo Colombo fa i conti della serva basandosi sui dati forniti dall’amministrazione: «Tutto questo can can per risparmiare 70 mila euro? Un Comune come Castellanza può  anche farsi carico di una cifra così piccola». Gli va dietro Angelo Soragni: «Ce ne sono di spese da razionalizzare. Abbiamo Servizi Sociali che costano 2 milioni di euro all’anno, qualche decina di migliaia di euro cosa cambia? Ci sono comuni come Brescia che danno anche i pannolini gratis e noi esternalizziamo». Per Michele Palazzo, che ha protocollato una mozione provocatoria per esternalizzare anche la biblioteca, «i dipendenti comunali sono tutti contro questa scelta, presa di nascosto anche a noi consiglieri, per timore che i prossimi ad essere esternalizzati siano altri».

Insomma la polemica su questa scelta sembra non voler finire, alimentata da un clima di tensione tra maggioranza e opposizione che ha raggiunto vette che nemmeno con Farisoglio sindaco e Galli assessore al bilancio, si erano toccate. Anche nell’ultimo consiglio comunale le opposizioni hanno fatto un gesto forte, quello di abbandonare l’aula, soprattutto a seguito della commissione tecnica sull’asilo che si era svolta nel pomeriggio di martedì.

L’opposizione si è, poi, concentrata sulla questione del sedime ferroviario e cioè quel tratto di linea ferroviaria dismessa da Trenord e che l’amministrazione vorrebbe acquisire per inserirla in una grande variante al pgt che punta a trasformare l’area dell’ex-polo chimico. La vicenda è bloccata da una richiesta di Ferrovie Nord di 1,8 milioni e dal ricorso al tar vinto dal comitato Valle Olona Respira sul progetto di riqualificazione presentato dall’amministrazione della vicina Olgiate Olona. Tutti insieme hanno chiesto di incontrare i vertici dell’operatore ferroviario regionale con l’obiettivo di presentare i progetti di sviluppo che hanno immaginato e per chiedere se è vero che c’è l’idea di lasciare i binari vecchi dove sono in previsione di un ritorno dei treni in superficie (attualmente viaggiano attraverso il tunnel che scorre proprio sotto la vecchia linea).

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 02 Maggio 2019
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