La UYBA ufficializza Lavarini: il “re del Brasile” allenerà le Farfalle
A mercato quasi completo la società biancorossa conferma le tante indiscrezioni: il 40enne tecnico di Omegna, c.t. della Sud Corea, è il nuovo coach di Busto. A Belo Horizonte ha vinto tutto
Dopo tanti rumors e dopo una campagna acquisti in gran parte già fatta, diventa ufficiale il nome del nuovo allenatore della Unet E-Work Busto Arsizio per il 2019-2020: la guida tecnica della squadra sarà affidata a coach Stefano Lavarini. Classe 1979, originario di Omegna, Lavarini vanta già un curriculum di tutto rispetto.
GLI INIZI A OMEGNA, LA CONSACRAZIONE IN BRASILE
Dopo i primi anni di carriera trascorsi sulle panchine di Omegna (dal 1995 al 1999), Trecate (dal 1999 al 2003), La Spezia (2003-2004), il coach cusiano ha guidato la formazione di Chieri dal 2004 al 2007 e poi, per tre stagioni, fino al 2010, il Club Italia. Dal 2010 al 2017 è stato invece alla corte di Bergamo, prima come assistente allenatore, poi come head coach: nel suo palmares una Coppa Italia, conquistata nel 2015-2016 proprio con la Foppapedretti. Nel 2017 il trasferimento in Brasile, alla guida del Minas di Belo Horizonte, con il quale ha letteralmente riempito la bacheca: due campionati sudamericani per club (2018 e 2019) e il double nell’ultima stagione con i successi in coppa e campionato conditi dalla partecipazione alla finale del Mondiale per Club e al premio come miglior allenatore del torneo verdeoro.
COREA PER I CINQUE CERCHI
In seguito a questi risultati, a partire da gennaio 2019, Lavarini ha ottenuto il prestigioso incarico della federazione di pallavolo femminile della Corea del Sud, che lo ha nominato commissario tecnico della nazionale: la guiderà sicuramente fino ai Giochi Olimpici di Tokio 2020 e sarà il primo tecnico straniero nella storia della Corea femminile.
“LA SERIE A RESTA IL MIGLIOR CAMPIONATO”
Le prime parole di Stefano Lavarini spiegano la scelta di lasciare il Brasile: «L’esperienza brasiliana è stata fantastica, al di sopra delle aspettative: abbiamo fatto bene sia nel primo anno, in cui le ambizioni della squadra erano più basse, sia, soprattutto, nel secondo, in cui il roster era più organizzato e ha raggiunto e superato tutti gli obiettivi di inizio stagione. Ho potuto lavorare bene, mi sono trovato molto a mio agio ed ho avuto sempre grande fiducia attorno a me. Il campionato italiano, che ho sempre cercato di seguire, mi sembra ancora in crescita e probabilmente è ancora il miglior torneo del mondo: a differenza del Brasile c’è la filosofia di puntare molto anche sulle giocatrici straniere e questo inevitabilmente ne alza il livello. Ho scelto di tornare in Italia perché ho pensato che fosse il caso di chiudere il capitolo Brasile e per trovare un mio punto di equilibrio anche in relazione al nuovo impegno con la nazionale coreana. La chiamata asiatica mi rende orgoglioso: cercavano un allenatore straniero, hanno fatto dei sondaggi, ho avuto qualche buona referenza e hanno deciso di aprirsi a nuove soluzioni tattiche. Per me è una ottima possibilità perché, al di là delle giovanili, non ho mai lavorato con le squadre nazionali: c‘è la possibilità di raggiungere l’Olimpiade del 2020 e questo è per me davvero molto stimolante».
L’UYBA CHE VEDREMO
Il tecnico piemontese parla poi – al sito ufficiale biancorosso – della UYBA che verrà. «Ho scelto Busto perché è una società molto organizzata e coerente. Qui si conosce la pallavolo, c’è molto equilibrio nel commisurare ambizioni, possibilità e potenziale, investendo nel modo corretto e facendo sempre il passo secondo la propria gamba. Credo siano pochissimi, o non esistano, posti dove poter lavorare meglio: ho molta stima, e anche simpatia, per il direttore generale Enzo Barbaro e anche questo ha inciso sulla mia scelta.
La squadra mi è sembrata molto equilibrata e battagliera, ha sempre giocato al massimo o quasi delle sue possibilità, e che solo negli scontri con le prime della classe ha pagato qualcosa come potenziale di fase offensiva: molte giocatrici della rosa rimarranno le stesse e dunque stiamo lavorando nel costruire il nuovo roster con l’obiettivo di non distaccarci troppo dalle caratteristiche esistenti. Sarà una UYBA che cercherà di avere un’ottima seconda linea, che dovrà cercare nella qualità del primo tocco la possibilità di sviluppare un gioco di attacco rapido visto la qualità tecnica e guerriera, più che fisica, delle atlete a disposizione. Per migliorare dovremo trovare qualcosa in più dall’opposto, nella finalizzazione e nella risoluzione delle situazioni difficili».
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