I Carabinieri smantellano la “Vecchia Guardia” della droga
Tre gruppi criminali smantellati dall'Arma, comunicavano tra loro con codici alfanumerici e schede usa e getta. Si rifornivano di almeno 100 kg di hashish e marijuana alla volta dal Marocco, via Spagna
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, con il supporto dei comandi Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di 10 persone (8 italiani e 2 marocchini) ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “Vecchia Guardia” per la presenza di alcuni indagati molto “noti” nell’ambiente del traffico di stupefacenti, ha consentito di far luce sulla presenza, in provincia, di tre gruppi criminali dediti all’importazione di ingenti quantità di hashish e marijuana da rivendere all’ingrosso (per un volume di affari stimato in circa kg. 100 di stupefacenti al mese).
Lo stupefacente – grazie ad alcuni intermediari di origine marocchina residenti nell’area di Busto Arsizio e Legnano – proveniva dal Marocco transitando in Spagna, e veniva successivamente rivenduto all’ingrosso a Varese e Milano. In corso perquisizioni presso le abitazioni di altri indagati.
Maggiori dettagli sull’attività sono statu resi noti nella conferenza stampa che si è svolta nel Comando Provinciale di Varesealla presenza del comandante provinciale dell’Arma Claudio Cappello, del procuratore capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana e del sostituto procuratore Francesca Parola.
L’inchiesta odierna è un ramo dell’operazione Alleanza del 2016, quando la Procura scoprì una sorta di patto tra mafia siciliana e ‘ndrangheta calabrese per gestire lo spaccio nella zona tra Busto e Legnano.
Dieci persone sono state colpite da misura cautelare e una undicesima che è stata arrestata questa mattina, durante le perquisizioni odierne, perchè nascondeva in casa 2 kg di hashish. L’inchiesta è durata un anno ed è stata coordinata dal sostituto procuratore Francesca Parola.
Gli indagati parlavano tra di loro tramite messaggi in codice usando numeri e lettere attraverso i quali venivano comunicate le nuove utenze da utilizzare per i messaggi successivi. Grazie a questo stratagemma potevano assicurarsi comunicazioni più sicure.
La droga arrivava dal Marocco, via Spagna, e per questo l’indagine si è avvalsa della collaborazione della Guardia Civil spagnola che ha fermato diversi carichi trasportati su camion diretti in Italia.
L’hashish era di ottima qualità e finiva nel mercato della droga tra Basso Varesotto e Alto Milanese ma non nei boschi dello spaccio. Alcuni degli indagati (una trentina) avevano contatti con la ‘ndrangheta della zona. Una volta arrivata in Italia la droga veniva stoccata in capannoni, automobili e appartamenti degli indagati.
Il gruppo si trovava in 4-5 bar della zona di Busto Arsizio dove occupavano gran parte del locale e con sentinelle agli ingressi per evitare ospiti indesiderati.
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