Il terremoto in Castellanza Servizi e Patrimonio “gasa” l’opposizione: “Il sindaco si dimetta””
La richiesta dei consiglieri di minoranza protocollata oggi: "Non ci ha comunicato le dimissioni dell'amministratore Veronelli e non chiarisce sull'indagine in corso". Veronelli: "Io sereno"
Da una parte l’indagine su 4 dipendenti di Castellanza Servizi e Patrimonio accusati di peculato, dall’altra le dimissioni (datate 29 aprile e mai comunicate dal sindaco Mirella Cerini) dell’amministratore unico Carlo Veronelli, ufficialmente per motivi professionali, hanno spinto l’opposizione unita a protocollare una mozione con richiesta di dimissioni del primo cittadino castellanzese.
Michele Palazzo, Paolo Colombo, Mino Caputo, Giovanni Manelli, Angelo Soragni e Marinella Colombo l’hanno depositata in data odierna al Protocollo di Palazzo Brambilla.
L’aria attorno al sindaco Mirella Cerini si fa sempre più pesante e le opposizioni ne approfittano per riportare alla luce vecchie richieste e interrogazioni nelle quali si chiedeva maggiore trasparenza sul tema dell’azienda partecipata interamente dal Comune. Michele Palazzo, addirittura, sta lavorando ad una mozione per chiuderla e rifarne una nuova.
L’amministratore unico dimissionario, che nulla avrebbe a che vedere con l’indagine della Procura di Busto Arsizio in corso, dichiara l’essenziale e alla domanda sul perchè si è dimesso risponde laconicamente «per motivi professionali» mentre quando gli si chiede perchè il sindaco non le abbia comunicate abbozza un «chiedete al sindaco, non ne ho idea». Anche sulle indagini in corso rimane abbottonato: «Non mi esprimo sull’inchiesta, la magistratura faccia il suo dovere ma da parte mia non ho mai avuto alcun sospetto sui miei collaboratori in Castellanza Servizi e Patrimonio».
All’ipotesi di mozione di sfiducia aveva risposto il capogruppo di Partecipiamo Luigi Croci:
Le dimissioni di Carlo Veronelli, amministratore unico di Castellanza Servizi e Patrimonio, non hanno nulla a che vedere con le perquisizioni della Guardia di Finanza avvenute negli uffici della municipalizzata, sulle quali è fatto obbligo tenere il massimo riserbo, ma sono esclusivamente di carattere personale. Inoltre l’accusa di non aver avvisato delle sue dimissioni è pretestuosa, visto che sono state regolarmente protocollate e il consigliere di minoranza Michele Palazzo effettua richieste di accesso agli atti quasi ogni giorno. Forse sarebbe più utile mostrare un po’ più di attenzione ai documenti importanti, come già successo anche per la vicenda dell’asilo nido, anziché dedicare tempo nella presentazione di innumerevoli mozioni o richieste di accesso agli atti che tolgono energie alla macchina amministrativa e non portano alcun risultato concreto. Poi, in merito a trasparenza e correttezza, non sembra che le minoranze siano proprio esenti da critiche poiché, come anche in quest’ultimo caso, prima escono sulla stampa citando una fantomatica mozione di sfiducia nei confronti del sindaco ma, nella realtà dei fatti, a oggi non ce n’è alcuna traccia.
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