Amsc vende i pullman, saltano le gite in piscina degli oratori
Il problema è saltato fuori nella settimana di avvio dell'oratorio feriale: Amsc ha ceduto i mezzi "Gran turismo" e così ha perso la possibilità di svolgere servizi privati. Interessati centinaia di bambini e ragazzi
Inizia l’estate, inizia l’oratorio feriale a Gallarate ma salta la gita in piscina alla Moriggia.
Il caso è esploso un po’ all’improvviso, comunicato d’urgenza dal coordinatore degli oratori cittadini (anche se – va detto – la comunicazione di Amsc è di fine maggio).
«Il caposervizio mi ha detto che non possiamo garantire questo tipo di servizio» dice Maurizio Zenoni, amministratore di Amsc, chiamato oggi dopo che era emerso lo stop.
Ma come è possibile che si scopra dopo così tanti anni in cui il servizio veniva erogato a beneficio degli oratori di Gallarate? La questione è più complessa: si parla di “noleggio a rimessa”. Sono i servizi di trasporto “a libero mercato”, diversi cioè dai servizi urbani di linea (sovvenzionati, il cosiddetto Tpl, Trasporto Pubblico Locale). Amsc si era dotata a fine anni Duemila, prima del 2009, di due pullman “gran turismo”, attraverso cui garantire appunto i servizi privati, di ogni genere.
All’inizio dello scorso anno però i due pullman sono stati venduti, pare sulla base di una valutazione di scarsa rendita economica. E in via Aleardi sono rimasti solo autobus, di quelli arancioni. Non compatibili con servizi di trasporto privato: sono registrati come autobus dedicati al Tpl e l’eventuale uso sarebbe contestabile, perché non risponde alla Legge.
Insomma: la mossa ha lasciato scoperto un campo. E se la rinuncia a stare sul mercato degli autoservizi magari non è un problema, adesso emerge il limite per i servizi “sociali” come quelli per gli oratori. Che assicuravano, peraltro, l’accesso a un altro servizio di Amsc, quello della piscina di Moriggia a Gallarate.
«Amsc è impossibilitata a fornire il servizio non avendo mezzi adatti» dice il sindaco Andrea Cassani, che ora – avendo tenuto le deleghe alle società partecipate dal Comune – si occupa direttamente anche di Amsc. «Non so come facessero in passato». Secondo Cassani, la soluzione è comunque ricercabile sul mercato privato: «I privati lo farebbero pagare un euro in più a ragazzo, il Comune dà un contributo per gli oratori proprio per garantire le spese. Tra l’altro mi risulta che alcuni oratori facevano pagare il servizio: Cajello ad esempio non chiedeva niente, Sciarè invece chiedeva due euro, altro aspetto su cui riflettere. A questo punto si deve trovare un euro in più per ogni ragazzino, non credo sia insormontabile come sacrificio».
Al di là del costo, bisognerà trovare una soluzione alternativa “in corsa”. Per salvare la piscina per gli oratori, ma anche gli accessi alla piscina di Moriggia: bene o male, gli oratori garantiscono infatti centinaia di accessi alla struttura Amsc di via Gramsci.
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