I Comitati del territorio intorno a Malpensa fanno rete, tra Piemonte e Lombardia
Une decina di sigle, tra comitati e associazioni ambientaliste. Si muove anche il versante piemontese, dopo la sperimentazione che ha spostato parte dei decolli verso Ovest
Un nuovo coordinamento, per raccogliere tutti i comitati che si occupano e preoccupano dell’impatto di Malpensa. «I cittadini si stanno unendo, al di là della differenza Piemonte-Lombardia»
La “Rete Comitati Malpensa” è nata il 17 giugno, con l’obbiettivo di “scambiarsi informazioni e promuovere la partecipazione dei cittadini”. Aderiscono i comitati nati per l’impatto del rumore, quelli che contrastano nuovi interventi infrastrutturali, le associazioni ambientaliste, quelle che si occupano della salute: ci sono infatti gli Amici della Natura ad Arsago Amici della Terra, Viva Via Gaggio, il piemontese Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia Aereoporto Malpensa, il Comitato Difendere Somma, il Comitato Diritto alla Salute del Varesotto, il Comitato SalviAMO La Brughiera, il COR 2 – Coordinamento fra Comuni di Seconda Fascia Malpensa, il Covest – (Comitati Ovest Ticino), Legambiente Circolo di Gallarate, la storica UniCoMal, l’Unione Comitati Malpensa.
All’orizzonte c’è la preoccupazione per il trasferimento dei voli di Linate per tre mesi, ma non solo. Certo, si parte proprio dal “bridge”, l’operazione di spostamento del traffico di Linate. «Come è possibile che con preavviso così ampio la risposta dei sindaci è che non ci si possa fare niente? Era una cosa da fare, mettersi al tavolo» attacca Ferruccio Gallanti, avvocato del Comitato cittadini di Varallo Pombia aeroporto di Malpensa, che nei mesi scorsi ha presentato un esposto alla Procura sul trasferimento dei voli da Linate. In uno scenario, denunciano dal Piemonte, già problematico: «Con la sperimentazione ci è arrivata una vagonata di nuovi voli. Per questo va abbandonata immediatamente».
«Noi abbiamo offerto al sindaco di Lonate (Nadia Rosa, presidente di turno del Cuv ancora per pochi giorni) la disponibilità per fare un tavolo tecnico per cercare una soluzione ai problemi del rumore. Ci ha risposto: prima ci occupiamo del Bridge, poi del resto». Nel frattempo, i comitati tornano a lamentare l’assenza di dati ufficiali resi pubblici. «Ci siamo rivolti ai sindaci del Cuv chiedendo i dati» dice Beppe Balzarini, storico portavoce dell’UniCoMal. «L’unico caso di dati concessi è stato quello di Cassani di Casorate che ha fatto una uscita sulla stampa pubblicando alcuni dati, ma parziali».
«I cittadini al di là delle istituzioni si stanno unendo, al di là della differenza Piemonte-Lombardia» continuano dai Comitati. L’intenzione è in qualche modo tornare a coinvolgere anche il versante piemontese, che da un decennio è stato messo ai margini del dibattito (non partecipano alle commissioni aeroportuali) ma che comunque subisce l’impatto di Malpensa. «Perché i sindaci piemontesi perché non si sono mai posti in dieci anni il problema?» continua Gallanti. La questione riguarda in primo luogo i Comuni sull’asse del Ticino: Castelletto sopra Ticino, Borgo Ticino, Varallo Pombia, Pombia, Marano Ticino, Oleggio.
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