Il “giro dell’oca” della battaglia per difendere gli ospedali
Il Comitato per il Diritto alla Salute, che si batte contro l'ospedale unico, sarà in piazza con un inedito strumento, per far capire che dalla lotta si può guadagnare o perdere, in termini di diritti e servizi
«Sabato 22 giugno, dalle ore 16.00, in piazza Libertà a Gallarate, giochiamo. Per riflettere sulle conseguenze dell’ospedale unico. Conseguenze future e conseguenze che già patiamo con il progressivo smantellamento degli ospedali esistenti di Gallarate e Busto Arsizio».
L’appello arriva dal Comitato per il Diritto alla Salute, pronto a un nuovo weekend di mobilitazione contro il progetto di accorpamento dei due ospedali.
«Un gioco dell’oca per la salute e la sanità pubblica, con caselle che fermano e fanno avanzare, fino alla vittoria, quando il progetto dell’ospedale unico viene abbandonato e si decide finalmente di investire seriamente sugli ospedali esistenti, sulla struttura, ma anche sul personale. Così le liste di attesa che si allungano con i 150 posti letto in meno dell’ospedale unico, le attese al pronto soccorso fanno fermare per un turno, le indagini della Procura fanno finire in prigione, il bisogno della pediatra fanno tornare alla partenza alla ricerca di un altro ospedale visto che a Gallarate si vorrebbe chiudere il reparto. Una firma a sostegno degli ospedali esistenti oppure il risparmio del verde di Beata Giuliana fanno invece avanzare nelle caselle».
Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto pcosì rova a informare e coinvolgere i cittadini in un modo un po’ diverso. «Benché cresca di giorno in giorno l’opposizione all’ospedale unico, cominciando a toccare con mano cosa significa, benché le indagini in corso stiano mettendo in evidenza gli affari che nulla centrano con il diritto alla salute e ad essere curati, Regione Lombardia e i sindaci di Gallarate e Busto Arsizio vogliono proseguire nel progetto. Rimanendo in silenzio anche di fronte alla possibilità della chiusura o quantomeno del ridimensionamento dei reparti di pediatria a Gallarate e di oncologia a Busto Arsizio. Chiusure per ora evitate grazie alla mobilitazione attivata dal comitato, ma anche dai pediatri di base e dalle associazioni. Perché se non si rimane in silenzio, i risultati si possono ottenere».
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