Lo scontro tra il Pd e Massimo Poliseno. “Squallido tirare in ballo chi non c’è più”
Non si placa lo scontro dopo il primo consiglio comunale, che ha visto Poliseno eletto vicepresidente dell'assemblea. "Parlano di rispetto per mia mamma ma la usano per criticare il mio comportamento"
Lo scontro nel centrosinistra cardanese si infiamma.
Dopo il duro comunicato del Partito Democratico di Cardano al Campo, Massimo Poliseno risponde con durezza con un lungo post su facebook.
Il consigliere, eletto tra le file di ‘Cardano è’ dopo la rottura del centrosinistra cardanese, ha definito le parole del direttivo dem «un’ennesima caduta di stile». «I giudizi personali dati da chi personalmente non mi conosce lasciano il tempo che trovano», ha tagliato corto Poliseno, dopo che il Pd lo aveva definito implicitamente «marchese del grillo», con l’accusa di essere stato eletto «con i voti dei fascisti».
Ma il punto più caldo, che ha alimentato le polemiche e la risposta al vetriolo di Poliseno, è il riferimento a Laura Prati, ex sindaca e madre dello stesso Poliseno: «Siamo molto rispettosi dell’eredità politica di sua madre – avevano detto gli iscritti al PD locale – ma stentiamo a credere che avrebbe approvato questo comportamento»).
«Trovo davvero squallido – la risposta del consigliere – farsi interpreti del pensiero di chi non c’è più (e non può né dissociarsi né confermare), ma è ancora più squallido usare tutto ciò contro il figlio di quella persona. Parlano di rispetto per mia mamma e la usano per criticare il mio comportamento facendo finta di non sapere il perché da anni io e mio padre ci teniamo ben lontani dalla sede PD di Cardano al campo – e meno male, visto le scelte che fanno».
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«In realtà le cose stanno diversamente», continua. «Non solo non la rispettano ora con queste affermazioni, ma non l’hanno rispettata nemmeno quando nel 2012 si candidò a Sindaca». Accuse pesanti, ancora una volta, legate a quella fase che tanto pesa ancora sul presente del centrosinistra cardanese: «La isolarono, nessuno di chi adesso dice di rispettarne l’eredità politica e di coloro che componevano la maggioranza uscente di centro sinistra – all’interno della quale lei per 10 anni aveva svolto il ruolo di vicesindaco – volle entrare in lista con lei o sostenerla in campagna elettorale».
Per Poliseno «non solo non la appoggiarono e la isolarono in questo modo». E facendo un passo oltre, pur senza collegare direttamente al Pd, ricorda che «addirittura alcuni ben pensarono di elaborare una lettera diffamatoria anonima (di cui conserviamo gelosamente una copia) piena di cattiverie e falsità». «Ricordo ancora la notte prima delle elezioni: io e miei amici in giro per Cardano a controllare tutte le vie per cercare di strappare quei volantini» (i fogli erano stati lasciati qua e là in vari punti della cittadina).
Poliseno si chiede perché Andrea Franzioni e Mario Aspesi non si siano dissociati («All’epoca furono gli unici ad aiutarla; perché approvano queste parole?») e conclude augurandosi che «non perdano altre occasioni per rispettarla almeno ora. A partire dal non usare più il suo nome a sproposito. E se non fosse chiaro usarlo contro di me o mio padre rientra nel concetto di “utilizzo a sproposito”. Un utilizzo idiota e anche controproducente».
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