Rimpasto di giunta, Cassani incontra Longobardi
Dopo l'addio di Forza Italia dalla giunta, il sindaco valuta di allargare il perimetro della maggioranza e cerca persone non legate ai partiti né alle civiche. Primo abboccamento con Gallarate 9.9
Dopo l’addio degli assessori di Forza Italia, con gli azzurri in attesa, a Gallarate c’è da registrare un abboccamento inedito: il sindaco Andrea Cassani ha incontrato nel tardo pomeriggio Rocco Longobardi, anima e consigliere comunale della lista Gallarate 9.9, oggi sui banchi della minoranza.
Incontro in municipio per valutare la situazione e confrontarsi «per il bene della città», dice il primo cittadino. Che non si sbilancia per ora sull’idea di allargare il campo della maggioranza.
Certo, con Forza Italia in bilico (si vocifera anche di singoli consiglieri più critici di altri), con Libertà per Gallarate ostile, l’ipotesi di un allargamento di maggioranza Cassani dovrebbe prenderlo in considerazione.
Il punto è: ma Longobardi non ha votato mercoledì scorso la mozione – presentata da Pd e Città è Vita – che impegnava la giunta a sfiduciare il sindaco? «Longobardi mi ha detto che avrebbe voluto una presa di posizione più netta da Forza Italia e che in quest’ottica ha votato la mozione di sfiducia» spiega Cassani.
«Non credo abbia chiamato solo me, sta cercando un confronto per capire la situazione» dice dal canto suo Longobardi. «Secondo noi, è positivo valutere di volta in volta le cose che verranno proposte». Dunque non andrà in maggioranza, valuterete caso per caso? «Una propositività, come abbiamo sempre detto, verso chi governa la città. Poi tra due anni faremo le nostre valutazioni» continua il consigliere di 9.9, che conferma la sua delusione verso una certa tiepidezza di Forza Italia nel prendere le distanze dai comportamenti emersi dall’inchiesta Mensa dei Poveri.
Cassani ha detto che redistribuirà le deleghe degli assessori dimissionari entro fine settimana e conferma ora che entro venerdì vorrebbe comunque trovare la quadra sul rimpasto completo. Con l’ipotesi comunque di accogliere in giunta esponenti della società civile. «Ma sia chiaro: persone che non vengono da liste politiche né da civiche, neppure nelle consulte» assicura il sindaco.
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