Il sindacato indice uno sciopero e chiede conto di “questa strage”
Due ore di sciopero sono previste per giovedì 13 giugno a fine turno per tutti i lavoratori di Dhl Express, per esprimere la solidarietà ai familiari e per denunciare le gravi situazioni di insicurezza
Un altro morto sul lavoro. Un lavoratore dipendente di DHL Express è deceduto presso il magazzino situato nell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa, schiacciato da un carrello elevatore che si è ribaltato. Il sindacato di categoria oltre a esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari e ai colleghi del lavoratore morto, denuncia l’ennesimo episodio in cui i sistemi di controllo non funzionano come dovrebbero. (foto di repertorio)
«Se un lavoratore rimane vittima di un incidente sul lavoro – scrivono in una nota i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – significa che qualcosa nella catena di controllo della sicurezza non ha funzionato come avrebbe dovuto, che si tratti di manutenzione, di formazione o di vigilanza sul rispetto delle norme di sicurezza».
Il numero delle morti sul lavoro in Italia ha raggiunto numeri degni di un bollettino di guerra con oltre 200 vittime dall’inizio dell’anno, segnando un significativo aumento riferito allo stesso periodo del 2018.
«Non possiamo più accettare che questa strage si protragga – continua la nota – nel silenzio quasi totale, come se questo fosse un inevitabile prezzo da pagare. La sicurezza sul lavoro deve essere messa al primo posto dell’agenda politica del Paese. Purtroppo assistiamo da parte del Governo alla quotidiana invenzione di problemi inesistenti, senza invece affrontare le reali emergenze, quali sono le morti bianche sul lavoro. Come organizzazioni sindacali continueremo a denunciare e sensibilizzare i lavoratori, ma al contempo riteniamo doveroso lanciare anche un chiaro segnale».
I sindacati di categoria hanno dichiarato per la giornata di domani 14 giugno due ore di sciopero a fine turno per tutti i lavoratori di Dhl Express, per esprimere la solidarietà ai familiari del lavoratore morto e per denunciare le gravi situazioni di insicurezza in cui spesso si trovano a dover operare i lavoratori del trasporto merci e della logistica. «Non possiamo rimanere spettatori indifferenti e non lo saremo» chiude la nota del sindacato.
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