Vigili di Busto in guerra col Comune per la previdenza complementare
L’amministrazione comunale cambia il fondo pensionistico, ma non avvisa né i lavoratori né i loro rappresentanti
L’amministrazione comunale cambia il fondo pensionistico, ma non avvisa né i lavoratori né i loro rappresentanti.
I sindacalisti appartenenti a Cub, Adl e Cgil (confederazione generale italiana del lavoro), denunciano tramite i loro rappresentanti, una mancanza di rispetto nei loro confronti e nei confronti dei lavoratori che rappresentano, da parte dell’amministrazione comunale. Al centro della questione è l’articolo 208 del codice della strada, secondo cui parte dei proventi delle sanzioni della polizia locale può essere versata per la pensione integrativa.
«Le somme previste, come stabilito già nel 2010, venivano versate per un fondo Allianz, ma ad oggi sussiste un arretrato di due anni con l’ultimo fondo complementare nel 2017» spiega Fausto Sartorato (Adl).
L’ultimo contratto, risalente a maggio 2018, afferma che le somme versate andranno devolute al fondo Perseo Sirio (fondo previdenza complementare dei lavoratori della pubblica amministrazione) fatta salva la volontà del lavoratore di conservare l’adesione ad altre forme pensionistiche: «Per l’anno 2019 verrà versata al Fondo di previdenza complementare Perseo Sirio la somma di € 60.000 al netto di un importo pari al 10% da versare all’Inps quale di contributo di solidarietà; (è fatta salva la volontà del lavoratore di conservare comunque l’adesione eventualmente già intervenuta a diverse forme pensionistiche individuali)».
I sindacalisti discutono questo “fatto salvo” che avrebbe potuto assicurare un fondo Allianz: «Per diverso tempo abbiamo chiesto in Comune l’interpretazione della norma, in quanto si voleva lasciare la possibilità, per chi volesse, di mantenere la situazione precedente, ma l’amministrazione non si è mai espressa. – spiega Mauro Catella, funzionario pubblico Cgil Varese – Peccato però che col contratto, decentrato integrativo, di maggio 2019, abbiamo scoperto che le quote versate erano già state devolute nel fondo Perseo Sirio. Nel rapporto tra le parti ci vuole rispetto e fiducia. Ci troviamo davanti ad una doppia scorrettezza, verso di noi che non siamo stati informati e verso tutti i lavoratori che a nostra volta, data la situazione in stand-by, non abbiamo potuto avvisare».
Qual è adesso, dal punto di vista giuridico, la posizione del lavoratore nei confronti di Allianz, è la domanda che si pongono i sindacalisti: «Dal punto di vista sindacale c’è sicuramente un danno economico e politico in quanto l’ente ha deciso per conto dei singoli lavoratori, mentre dal punto di vista giuridico non sappiamo se si incorre in penali».
Le ipotesi sui motivi che hanno spinto l’amministrazione ad agire in questo modo sono diverse, ma una è quella unanime: «Ci hanno tenuto in stand-by su una decisione che in realtà avevano già preso, nonostante le diverse riunioni quindi l’idea è che abbia influenzato Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni)» rivela Giuseppe Jursich di Cub Varese. Ma mettendo anche caso che il Comune abbia dovuto seguire le disposizioni di Aran, i lavoratori non hanno firmato alcun accordo: «Nessuno ne era a conoscenza ed ora chi aveva stipulato un contratto con Allianz si trova con un mancato versamento» spiega Fabio Agatea.
La richiesta dei sindacalisti, in rappresentanza di tutti i lavoratori, è che questo fondo torni indietro, in modo che il singolo lavoratore decida a chi “devolvere”, ma non solo, c’è chi chiede il trasferimento e chi vuole dare le dimissioni: «Un comune come Busto con questi problemi di comunicazione ed organizzazione non è accettabile» afferma Fausto Sartorato, che ricorda anche la necessità di più agenti attivi sul territorio di Busto: «Quella di integrare il servizio di polizia locale con altri 20 vigili, è un’esigenza evidenziata ultimamente da Max Rogora (assessore alla sicurezza, ndr), ma è da una vita che abbiamo bisogno di più addetti».
Si aggiungono, ad accrescere il malcontento dei lavoratori, i mancati pagamenti: «Non viene pagata la turnazione da marzo. Mentre indennità varie come rischio, disagio, ecc. hanno arretrati da ottobre» rivelano Silvano Formica e Fabio Agatea di Rsu e Adl.
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