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Il progetto della ferrovia Gallarate-Malpensa torna in Regione

Si è attualmente nella fase della conferenza dei servizi decisoria, che si chiuderà in autunno. I Comuni interessati sono Gallarate, Cardano al Campo, Casorate Sempione e Somma Lombardo

La ferrovia T1-T2 Malpensa

Si va in Conferenza di servizi decisoria, per il progetto della ferrovia Gallarate-Malpensa T2.

È un passo avanti importante per il progetto, contestato da diverse voci sul territorio e proposto da Sea e Fnm come secondo accesso ferroviario a Malpensa. La prima seduta si è tenuta il 4 luglio e la fase sarà completata entro 120 giorni, con l’acquisizione dei pareri dei diversi enti riguardo la completezza documentale.

Alla seduta del 4 hanno partecipato anche due referenti del Comitato Salviamo La Brughiera (di base a Casorate Sempione) e due referenti di Legambiente Gallarate, voci critiche sul progetto.
«Ad inizio seduta, sono state presentate da parte di Ferrovienord le integrazioni documentali richieste. Entro ottobre Regione Lombardia, valutati i pareri degli enti, deciderà se la pratica potrà dirsi completa. In tal caso, procederà alla valutazione delle osservazioni ed esprimerà il suo parere. Se invece la maggior parte degli enti esprimesse diniego motivato, rispetto alle integrazioni di Ferrovienord, potrebbe anche archiviare la pratica». Tra le voci critiche, va ricordato, c’è anche il Parco del Ticino, che aveva espresso parere negativo sull’impatto ambientale (nella foto:l’attuale ferrovia aeroportuale, tra il T1 e il T2).

«In quella sede il nostro Comitato, presente solo in qualità di auditore, non ha potuto esprimere alcun parere, ma crediamo corretto far conoscere comunque la nostra posizione» spiegano quelli di Salviamo La Brughiera.
«La scarsa qualità delle risposte presentate da FNM ha spinto quasi tutti i presenti ad esprimere forti perplessità e qualche contrarietà che non possiamo che condividere. Non cambiano in alcun modo le ipotesi di progetto e non si tengono presente le soluzioni alternative, presenti negli stessi studi presentati da FNM, quale il rapporto costi/benefici del Politecnico di Milano, dove si indicavano altre soluzioni (il raccordo ad Y a Busto Arsizio) che costa un terzo ed otterrebbe lo stesso risultato o la “propedeuticitá” del potenziamento della Rho- Parabiago, senza il quale questo progetto risulterebbe inutile».

Questo è un nodo importante, che va oltre le perplessità legate all’impatto ambientale: la ferrovia Malpensa-Gallarate, infatti, si inserirebbe oggi su una linea – la Gallarate-Milano – fortemente trafficata, con tipologie di treni molto diverse (dai suburbani agli Eurocity, ai merci) e con frequenti irregolarità.

«Ancora da evidenziare l’arroganza con cui FNM afferma nei propri documenti che non sarà necessaria nessuna opera di compensazione, sintomo di come questo ente tenga alla cura del territorio. Molti altri documenti presentati sono da noi ritenuti assolutamente insufficienti o, peggio, indifferenti rispetto al disastro ambientale che si prospetta nella nostra brughiera, nei nostri boschi. La presentazione del 4 luglio scorso ci conferma che questo progetto, nato senza un’idea generale sullo sviluppo del territorio e di tutte le infrastrutture che insistono attorno a Malpensa, è assolutamente inutile e dannoso, non portando nessun vantaggio, nessun beneficio né al territorio né ai fruitori dell’aeroporto. Viste anche le prese di posizione dei rappresentanti degli enti, auspichiamo che tutti i presenti confermino le loro contrarietà e, con noi, si associno all’idea di fermare questo nuovo disastro ambientale ed economico».

Pubblicato il 11 Luglio 2019
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