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La ‘Memoria diffusa’, il racconto della Resistenza tra Castanese e Magentino

Continua l'installazione di nuovi pannelli per ricordare le battaglie della Resistenza: un progetto di Anpi, Fivl ed Ecoistituto della valle del Ticino

Altomilanese generica

Luoghi vivi, dove le storie di ieri riprendono vita, si collegano alla realtà di oggi.
Sono muri, scorci, pietre che vengono valorizzati dal progetto della ‘Memoria diffusa‘, promosso dall’Anpi, dalla Fivl (Federazione Italiana Volontari della Libertà) e dall’Ecoistituto della valle del Ticino per garantire la memoria della Resistenza attraverso i suoi luoghi simbolo.

Il territorio del Milanese – tra Cuggiono, Robecchetto con Induno e Magenta – è stato teatro di importante battaglie per la lotta contro il nazifascismo, nell’arco di un anno e mezzo tra l’8 settembre 1943 e la Liberazione nel  1945.
Giovedì 25 luglio è stata presentata, a Inveruno, una targa sulla battaglia del 26 aprile 1945, che portò alla resa dei soldati tedeschi.

Qual è l’importanza di questo progetto? «Oggi più che mai la memoria storica va preservata» sspiega Bruno Rainoldi, segretario dell’Anpi di Cuggiono. «Abbiamo ritenuto di dover intervenire sulle diverse targhe che già c’erano sul territorio, ma che non spiegavano molto. Con la ‘memoria diffusa’ abbiamo realizzato pannelli con una veste grafica rinnovata, fatti con un materiale resistente come il policarbonato». «Siamo contenti – aggiunge – della partecipazione di tutti i Comuni: tutti ci hanno concesso il loro vessillo».

Memoria diffusa

«L’evento di ieri è stato duplice», spiega Rainoldi. «Oltre alla presentazione del nuovo pannello, è stata anche l’occasione per la tradizionale ‘pastasciutta antifascista‘, in ricordo della famiglia Cervi e della loro spaghettata».

Ma il percorso della ‘Memoria diffusa’ non finisce qui: i prossimi appuntamenti saranno a Magenta, Magnago e Robecchetto con Induno.
A Magenta sarà l’occasione per ricordare l’uccisione di Virginio Magna e Ambrogio Colombini, oltreché per onorare Anselmo Arioli, Comandante della Divisione Garibaldi ‘Magenta’; a Magnago si omaggerà il partigiano Maurizio Macciantelli, mentre a Magenta sarà ricordata la fucilazione di quattro partigiani di Rho sul Naviglio. Gli eventi, però, sono ancora in fase di preparazione.

Rainoldi promette infine che la ‘Memoria diffusa’ si estenderà anche alle scuole e alle biblioteche: «Al termine del percorso raccoglieremo tutte le targhe e realizzeremo una pubblicazione, che prevederà una mappa dettagliata con tutti i luoghi della Resistenza. Il tutto sarà destinato alle scuole e alle biblioteche dei comuni interessati».

L’Alto Milanese fu un territorio molto vivace dal punto di vista della Resistenza: i giovani combatterono nella zona e contribuirono anche con gli arruolamenti alle brigate di montagna (in particolare alla “Giovine Italia” in Valgrande). Un ruolo impoartente ebbe don Giuseppe Albeni, coadiutore di Cuggiono e membro del Cln di Busto Arsizio. Significativa fu anche per questo la presenza anche dei partigiani “militari” che facevano capo alle Divisioni Alfredo Di Dio, di tendenza moderata, oggi rappresentate idealmente dalla Fivl, che sostiene l’iniziativa della Memoria Diffusa insieme ad Anpi.

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Pubblicato il 26 Luglio 2019
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