Montagnoli assicura: “Passi avanti su Malpensa”. Ma in paese cresce il malcontento
Il sindaco: “Siamo riusciti a far spostare alcuni decolli sull'altra pista, la 35L. Lavoriamo per i cittadini”. Ma per molti arsaghesi la situazione “è insostenibile”
«Insieme a tutto il cuv abbiamo fatto presente le nostre rimostranze sul progetto bridge. E ci sono stati dei provvedimenti a nostro favore». Il sindaco di Arsago Seprio Fabio Montagnoli cerca di gettare acqua sul fuoco. Dopo le forti polemiche dei giorni scorsi – a seguito della decisione di Enac di far decollare tutti i voli dalla pista 35R di Malpensa per i primi dieci giorni del progetto bridge – i sindaci dei comuni coinvolti (Arsago Seprio, Somma Lombardo e Casorate) hanno cercato di trovare un accordo per attenuare i disagi.
«Alcuni voli sono stati spostati sulla 35L, e la situazione critica sarà inferiore a dieci giorni – afferma Montagnoli-. Inoltre Sea si è impegnata a far installare delle centraline per il monitoraggio costante degli inquinanti, che saranno gestite da Arpa. Il periodo critico, ci è stato promesso, durerà massimo sei giorni, dopodiché la situazione dovrebbe tornare gestibile». L’incontro – a cui hanno partecipato, oltre ai sindaci già citati, Sea, Enac, Enav e il Prefetto – è stato un’occasione «per cercare un accordo ma anche per far sentire la voce dei nostri cittadini», ha aggiunto il sindaco. «Abbiamo riscontrato, soprattutto dal Prefetto, grande disponibilità a collaborare e a risolvere i problemi. Domenica (28 luglio, ndr) sono stato a Malpensa per controllare da vicino la situazione. Noi non siamo per la chiusura dell’aeroporto – sottolinea – ma chi ci vive vicino deve poterlo fare serenamente, conoscendo i dati sulle emissioni».
In paese però cresce la tensione. Passando un pomeriggio per le vie del centro, abbiamo raccolto le parole di molti cittadini che hanno denunciato una situazione insostenibile «Non riesco mai a prendere sonno prima delle tre, a causa del continuo passaggio di aerei», ci racconta un commerciante del centro. «La situazione – ci racconta un cittadino – è insostenibile: di notte non si contano gli aerei che passano ogni ora, ma il momento peggiore è il primo pomeriggio. Siamo veramente stufi».
«L’aeroporto e le istituzioni dovrebbero capire i disagi di chi vive in queste zone. Avere un aereo diverso ogni dieci minuti sopra la testa non ci permette di vivere e lavorare serenamente». Anche sui social la rabbia non è da meno: su Facebook molti arsaghesi si sono lamentati del rumore continuo da parte degli aerei. «Ci auguriamo – chiosa un commerciante a nome di tutto il comune – che le promesse di Sea (in realtà di Enac, di limitare il periodo critico di dieci giorni a cinque-sei massimo ndr) siano mantenute».
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