Sacconago e lo spazzino di quartiere, tra lamentele e apprezzamenti
Tanti gli scontenti sui canali social, ma tanti altri gli apprezzamenti rivolti ad Agesp sullo spazzino di Sacconago. I problemi sono altri, di cui Agesp non risulta avere colpe.
Sono state diverse le lamentele dei cittadini, mosse principalmente sul gruppo facebook “Sei di Sacconago se…” riguardanti il nuovo servizio di Agesp: lo spazzino di quartiere. Le critiche sottolineano una periferia dimenticata dove “i servizi sono inqualificabili” a differenza del centro città e dove sarebbe meglio “tornare ad essere un comune indipendente”.
A differenza di ciò che viene scritto dietro le tastiere, però, quelli di persona e quelli mandati all’amministrazione Agesp sono giudizi a favore di quanto viene svolto, nell’area di Sacconago e non solo: «Spesso e volentieri riceviamo riscontri positivi, mentre sui social appare opposta la percezione del lavoro» precisa Gianfranco Carraro, Direttore Generale di Agesp. «In generale, basandoci sui reclami che riceviamo, c’è molta soddisfazione per quanto riguarda lo spazzino di quartiere».
Carraro approfondisce invece le due contestazioni principali per cui è complesso attuare una soluzione immediata in quanto è necessaria la collaborazione di tutti: «Una prima problematica è lo svuotamento dei cestini, che dovrebbe interessare solo pacchetti di sigarette, carte di caramelle ed elementi di questo tipo, invece c’è un uso smodato come borse di plastica e rifiuti ingombranti che non dovrebbe essere gettati nei cestini di città. Magari l’operatore è passato poco prima, ma di conseguenza, dato il cestino pieno a causa di oggetti fuori luogo, viene incolpato di non pulire. Inoltre il responsabile lavora nella mattinata quindi nel pomeriggio la situazione potrebbe essere peggiorata. L’altro problema riguarda via San Carlo e via XI Febbraio che purtroppo da tempo sono interessate da discariche abusive, per cui anche gli interventi dei vigili sono stati vani».
Anche i sinaghini, soprattutto i commercianti, confermano di trovarsi molto bene con Roberto, l’attuale spazzino di quartiere, che già nelle prime ore di attività del mattino viene notato con l’ape car piena di sacchi. Piuttosto lamentano altre criticità: Pochi cestini e concentrati solo nella zona intorno al cinema Lux, alberi e palme distrutte, l’infestazione di moscerini e zanzare ed il lavoro svolto dalle spazzatrici stradali che passano poco e senza utilizzare acqua, sollevando così la polvere del cemento non coperto dal catrame, in seguito ai lavori della fibra ottica.
Queste problematicità non sono tutte responsabilità di Agesp: «Né la disinfestazione, né la manutenzione del verde è compito di Agesp, o meglio, questa seconda mansione si attiva su segnalazione del comune –spiega Gianfranco Carraro–. Per quanto riguarda i cestini, il dibattito è controverso. Statisticamente è risultato che un maggior numero di questi non tende a risolvere la situazione di sporco e si tratterebbe di un investimento dispendioso, non certamente efficace. Ma sono nati cestini tecnologici, capaci di informare attraverso un microchip quando il cestino necessita di essere svuotato e, nel caso ci fosse la possibilità, questo investimento di nuova generazione consentirebbe un vantaggio operativo oltre che un risparmio non indifferente. Il problema della spazzatrice è una lamentela nuova che cercheremo di risolvere a breve in quanto non c’è validità nel mancato uso dell’acqua». Altri reclami invece provengono da utenti che abitano in vie che non rientrano nel quartiere che lo spazzino è tenuto a pulire, ma fanno parte di zone assoggettate alla pulizia ordinaria della città.
Per quanto riguarda il buon operato degli spazzini di quartiere, sono stati sottoposti ad un percorso di preparazione e formazione: «Abbiamo fatto in modo che gli addetti siano preparati al meglio per affrontare le varie esigenze ed il sistema di monitoraggio è importante in quanto viene attuata una verifica di persona ed un sanzionamento nel caso non venisse svolto il lavoro richiesto; il furbo esiste in ogni ambito, ma questo sarebbe un peccato coinvolgesse e mettesse in discussione l’intero sistema» conclude il Direttore.
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