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Un’anatra a passeggio per Gallarate

È stata recuperata in via Venegoni, un po' disorientata, a diverse centinaia di metri dal torrente che attraversa la città

gallarate generico

Cosa ci fa un’anatra a passeggio per Gallarate?

Filiberto Zago, noto ambientalista gallaratese, l’ha avvistata mercoledì mattina presto, «mentre andavo al lavoro in bici», nei pressi del sottopasso di via Venegoni.

Un po’ spaurita, l’anatra vagava in mezzo alla strada, a qualche centinaio di metri di distanza dal torrente Arno, habitat “naturale” ma a volte ostile (è in secca da mesi), da cui anche in altri casi le anatre si sono allontanate, specie in estate, ma non solo.
Zago l’ha recuperata e – dopo un infruttuoso tentativo di coinvolgere forze dell’ordine – l’ha portata a casa. «La porterò poi all’Oasi di Vanzago». Non è la prima volta che si recuperano animali e già in passato – dopo la riduzione radicale degli organici della Polizia Provinciale – è emerso anche il tema dell’ente a cui spetta il recupero (va bene l’anatra, ma è capitato di vedere anche daini in centro a Gallarate)

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Contrariamente alla percezione di molti, a Gallarate il torrente Arno è ormai da anni un fiume pulito e con una certa vivacità biologica, con rane, girini, pesci anatre e paperelle d’acqua, là dove una volta – fino a metà anni Duemila – resistevano quasi solo i ratti (“Fattoria Arnetta”, l’avevamo definita qualche anno fa). La zona a ridosso del ponte dell’autostrada è frequentata anche dai pescatori, che usano per lo più la tecnica “catch and release” (liberando cioè i pesci pescati). E anche le analisi fatte dall’istituto Ponti nel 2016 (vedi qui) hanno confermato una discreta qualità delle acque, che sono alimentate in parte da corsi d’acqua minori e in parte dall’acqua di falda: uno scenario inimmaginabile solo una decina di chilometri più a nord, dove l’Arno è un fosso dalle acque putride e maleodoranti.
La vera minaccia oggi sembra essere la siccità, che priva il torrente di acqua nei mesi con meno pioggia: di solito in questi casi pesci e fauna sopravvivono nelle zone dove l’acqua rimane in grande pozze, come ad esempio appunto vicino all’autostrada.

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Pubblicato il 31 Luglio 2019
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