La signora Livia Cattaini compie 100 anni: sindaco per un giorno
Dalla guerra alla passione per la musica classica, la signora Livia Cattaini oggi spegne cento candeline
Gallarate oggi, 6 agosto 2019, ha una cittadina centenaria in più: si tratta di Livia Cattaini, classe 1919. L’arzilla signora Livia ogni sera, prima di addormentarsi, ascolta La cavalleria rusticana dal suo smartphone: le note di Pietro Mascagni la cullano e la commuovono ogni volta.
Questa mattina, il sindaco Andrea Cassani e l’assessore Claudia Maria Mazzetti sono andati a trovarla per festeggiare un traguardo «raggiunto in buona salute e con grande lucidità», cedendole la fascia tricolore e nominandola sindaco per un giorno.
Livia è moglie di Mario Fiorillo – lo storico pretore di Gallarate per oltre quattro lustri a cavallo tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta – conosciuto a Napoli nel 1945, quando lui ancora studiava Legge. Trasferitisi a Gallarate nel 1952 dopo la nomina a prefetto, Livia racconta di «non averla più lasciata: i miei figli, Annamaria e Raffaele, sono gallaratesi». Gallaratesi anche i nipoti Marco, Margherita e Matteo, così come i pronipoti Giorgio, Arianna, Ettore ed Eva. Tutti avvocati e magistrati da generazioni.
Nonna Livia ha una memoria da fare invidia a un trentenne: si potrebbe ascoltarla per ore, tra un ricordo, un aneddoto e una pillola di saggezza dispensati sempre con il sorriso. «In tempo di guerra tenevo i rapporti con gli americani, avevano scelto me perché sapevo l’inglese. E sempre durante la guerra ho fatto l’infermiera di campo a Montecassino e lavoravo all’Istituto Luce di Roma, dove mi occupavo della realizzazione dei microfilm. Non ho mai smesso si ascoltare la musica, quella classica, una passione che ho ereditato da mio padre che suonava il violino in un’orchestra. Oltre alla Cavalleria Rusticana, mi piacciono le canzoni degli anni Cinquanta, quelle di oggi proprio non riesco ad ascoltarle, non si capisce niente».
Racconta, poi, di aver goduto sempre di ottima salute, tranne quando «in gioventù, a ottant’anni, ho sofferto di artrosi».
Il suo piatto preferito è il fegato alla veneziana e i suoi attori del cuore sono gli intramontabili Alberto Sordi e Marcello Mastroianni: «che belli i film insieme a Sofia Loren». Accende la televisione tutti i giorni per sentire il telegiornale, anche se «le notizie sono tutte brutte, non so dove andremo a finire», commenta. Si tiene costantemente informata: la sua è una curiosità positiva e una voglia di interessarsi a tutto che, secondo la figlia Annamaria, ha sempre avuto e che è il vero segreto della sua longevità.
Auguri, nonna Livia!
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