Il Piano di diritto allo studio in ritardo e con 39mila euro in meno
Un consiglio comunale molto partecipato: presenti in sala molti esponenti dell'associazione dei genitori. "Il sindaco era da solo in ufficio quest’estate, a settembre le insegnanti da sole con 24 bambini senza sostegno e l’educatore"
A seguito della presentazione del Piano di diritto allo studio di Samarate in commissione istruzione scorso martedì 24 settembre, ieri sera lunedì 30 settembre 2019 è stato approvato durante una seduta del consiglio comunale gremita per la partecipazione sentita del consiglio genitori capitanato dal presidente del consiglio d’istituto Alessandro Cenci.
Il perché è subito detto: durante la commissione istruzione è stato presentato un piano con un taglio di 39mila euro rispetto allo scorso anno; inoltre, a causa del ritardo con cui è stato indetto il bando per i servizi di assistenza scolastica, per il mese di settembre molti bambini si son visti ridurre le ore settimanali del sostegno. L’opposizione di centrosinistra, “Progetto Democratico” e “Samarate città viva”, dopo la commissione di martedì scorso aveva già lamentato la presentazione di un Piano di diritto allo studio senza dati.
«Quello che mi preme di più è far capire a tutti i genitori presenti in aula ad assistere al consiglio comunale il quadro della situazione», è intervenuta l’assessore all’Istruzione Linda Farinon, «dato che abbiamo un primo dato relativo all’aumento di bambini che necessitano il servizio del sostegno, da 31 a 62 – con una previsione di un continuo aumento in breve termine. Per questo a luglio avevamo votato una variazione di bilancio di 27mila euro». I tagli sono stati effettuati, continua Farinon «solo ai 5mila euro per le borse di studio e ai 6mila euro dei contributo ai trasporti».
L’assessore ha poi elencato le voci positive del Piano, tra cui il mantenimento della collaborazione con le scuole dell’infanzia autonome (140mila euro, di cui 8mila in più per il servizio di pre e post-scuola) ed il mantenimento, negli istituti di Ferno e Samarate, del servizio di psicopedagogia. «In merito all’offerta formativa, non abbiamo presentato dei progetti in più rispetto all’anno scorso, con grande rammarico in questo caso c’è un calo». Alle critiche sulla presentazione in ritardo sia del bando sia del Piano di diritto, Farinon ha risposto così: «Io e gli uffici abbiamo cercato di fare il nostro meglio e quando abbiamo dovuto decidere tra psicopedagogia e il resto ho scelto di tagliare l’offerta formativa. Sul ritardo del bando avete ragione, ma è dovuto anche alle ristrettezze di personale. Il bando è stato pubblicato il 23 settembre e la scadenza delle domande sarà il 14 ottobre. A malincuore abbiamo dovuto farlo partire il 1 ottobre e 7 novembre il sostegno, perché se fosse partito a settembre avremmo potuto aiutare solo 31 bambino anzichè 50 con poche ore settimanali». «Questi, però – è l’assessore ci tiene a sottolinearlo – non sono tagli, perché, sebbene rispetto all’anno scorso ci sia sì una diminuzione, rispetto alla situazione di due anni fa si può notare un incremento di 16mila euro in più».
Dai banchi dell’opposizione Alessandra Cariglino (Forza Italia) ha ricordato la difficoltà acuta l’anno scorso di approvare un Piano di diritto allo studio in ristrettezza di risorse («Sociale e istruzione erano ambiti in cui era difficile intervenire e sul piano di diritto di studio si voleva intervenire mantenendo il piano vicino a quello dello scorso anno») e notando che il piano è stato ricalcato su quello precedente: «Ciò è dovuto in parte anche al fatto che l’assessore Farinon sia arrivata a maggio e in ristrettezze di tempo non ha potuto dare al Piano una sua visione, ma sono certa che in futuro potrà accadere. L’importante è avere un piano di diritto allo studio che sia condivisibile». Non è, però, mancata la stoccata critica al costo dello staff del sindaco che inciderebbe sul comune di circa 10mila euro all’anno: «Quel bilancio era stato frustrante perché non era stato possibile fare scelte politiche, qui invece si possono fare interventi sui tagli di bilancio: ad esempio lo staff del sindaco, che costa alla nostra amministrazione 10mila euro e che, personalmente, vista la squadra di cinque assessori e i consiglieri delegati, trovo abbastanza inutile».
Sulla stessa linea di pensiero Rossella Iorio (“Progetto democratico”): «Il dato è peggiorativo rispetto all’anno scorso, è inutile che diciate che non siano stati apportati dei tagli, perché i numeri parlano chiaro. Mi chiedo dove sia l’attenzione al sostegno dei bambini se non è stato presentato il bando e i bambini non sono assistiti. I soldi tagliati tra le borse di studio ed il supporto al trasporto (per un ammontare di 11.000 euro) avrebbero potuto compensare la perdita di 15mila euro, ma evidentemente sono serviti per lo staff del sindaco che nominerete a breve. Potevate fare degli sforzi maggiori ed evitare uno spreco di 10mila euro: visto che ci sono necessità diverse espresse dai genitori presenti stasera in sala, penso che forse il dialogo andrebbe portato prima, e non a valle, di prendere iniziative come queste». Il sindaco Enrico Puricelli ha ritenuto le polemiche sullo staff sterili, dato che «abbiamo il personale dimezzato e ad agosto in ufficio ero da solo»; «Abbiamo fatto a meno dello staff l’anno scorso, quando ero vicesindaco con sette deleghe, avremmo potuto farne a meno anche ora», la risposta di Cariglino.
Data la sentita partecipazione dell’associazione genitori e delle famiglie che mandano i propri bambini nelle scuole di Samarate è stato concesso a due esponenti di prendere la parola – andando così “in deroga” al regolamento. Alessandro Cenci, presidente del consiglio d’isituto, è intervenuto in qualità di genitore: «Questa sala piena è indice di attenzione e rabbia perché dall’assessore Farinon sono arrivati numeri imposti che hanno lasciato il consiglio di istituto un po’ destabilizzato, perché ciò significa che il consiglio d’istituto dovrà fare un ulteriore taglio. Non è stata messa la testa di qualità quando si sono stati fatti tagli alle voci di capitoli, quindi io non posso parlare di collaborazione tra questa amministrazione comunale e il mondo delle scuole». E, tornando anche lui alla questione dello staff del sindaco ha proposto al consiglio e alla giunta di autotassarsi «esattamente come abbiamo fatto noi quando c’era bisogno delle lavagne lim, e lo facciamo ogni volta che bisogna sopperire a qualcosa che manca». «Questo taglio – continua Cenci – che Farinon può dire che sulla carta non c’è, effettivamente c’è; se poi ci viene promesso dall’assessore che l’anno prossimo i soldi ci saranno noi, però, non possiamo far partire i progetti». I progetti garantiti per quest’anno scolastico , come ha spiegato Farinon, sono il madrelingua (9500 euro) ed il progetto multiculturale (15mila euro), «se si coprono questi progetti non c’è spazio per altri progetti»: «Questi però sono i due progetti dell’anno scorso. Quindi rispetto al 2018 non c’è nulla di nuovo», il commento di Cenci.
La seconda esponente dei genitori a prendere la parola è stata Cristiana Zocchi: «Rispetto a Ferno la scuola di San Macario si trova sempre in quota di imbarazzo, perché abbiamo a che fare con un paese ha approvato il Piano di diritto allo studio a luglio. Inoltre, nelle nostre scuole evidentemente ci sono bambini di serie A e bambini di serie B, perché alcuni hanno avuto il sostegno fin da settembre, mentre per tutti gli altri le maestre si devono sdoppiare. Saranno poi i genitori a dover sopperire a questa mancanza dell’amministrazione di Samarate, che evidentemente non tiene così tanto all’educazione dei suoi ragazzi».
L’onorevole Leonardo Tarantino è intervenuto cercando di rassicurare i presenti, affermando che l’attenzione all’istruzione da parte dell’amministrazione c’è sempre stata: «La coperta dell’amministrazione è corta, ma nonostante questo le parti di spesa aumentate dal comune sono quella all’istruzione e al sociale, tutte le altre sono state ridotte».
Tutto il banco delle opposizioni, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Samarate città viva e Progetto democratico, non ha preso parte alla votazione.
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