La grande fuga verso il Regno Unito prima di Brexit. Anche da Malpensa
In aumento esponenziale i passeggeri con documenti falsi che tentano di raggiungere prima Dublino e poi la Gran Bretagna via aereo ma il sogno di molti si infrange in Italia
Sono giorni intensi per la Polaria e per la Procura di Busto Arsizio, impegnati a mettere un argine ad un flusso di stranieri con passaporti falsi in transito all’aeroporto di Malpensa. In gran parte sono albanesi e puntano tutti a Dublino. Una corsa contro il tempo per arrivare nel Regno Unito prima che la Brexit, e il conseguente inasprimento delle leggi sull’immigrazione, chiuda loro le ultime possibilità di aspirare ad una vita migliore.
Il fenomeno, che peraltro si riversa sui costi della macchina della giustizia italiana, ha subito un’intensa accelerazione in questi giorni. Dodici viaggiatori con passaporti falsi sono stati fermati nella sola giornata di ieri (mercoledì), altri 3 stamattina e il ritmo non diminuirà fino alla fine del mese di ottobre quando, cioè, il Regno Unito uscirà definitivamente dall’Unione Europea. Cosa che appare ormai certa visto che il governo di sua maestà e l’Ue sembrano aver trovato un accordo per chiudere il divorzio. Il fenomeno sta ingolfando la Procura di Busto Arsizio.
Perchè questa corsa verso la Gran Bretagna passando da Dublino? Perchè l’Irlanda ha una legislazione che permette agli stranieri di avere un permesso di soggiorno di 9 mesi nell’attesa che la domanda di asilo politico venga accolta, lasciando tutto il tempo allo straniero di poter provare ad entrare nel Regno Unito dove anche lì vige una legislazione poco restrittiva (almeno fino a fine mese) sull’ingresso degli stranieri.
Il fenomeno è emerso grazie al fatto che in Italia è stato introdotto da qualche anno l’arresto obbligatorio per chiunque viene trovato con un documento d’identità, valido per l’espatrio, falso. Una procedura che costa parecchi soldi dei contribuenti e che era stata pensata, in origine, per inasprire i controlli antiterrorismo. Fatto sta che di terroristi arrivati in aereo, per il momento, non se ne sono visti.
Il timore che entro fine ottobre le cose cambino sta spingendo molti stranieri a tentare il viaggio verso l’Irlanda e poi la Gran Bretagna in cerca di un futuro migliore. Uno dei tanti albanesi che è arrivato in questi giorni a Malpensa avrebbe spiegato che in Albania un laureato viene pagato 2 euro al giorno e per questo moltissimi non riescono a immaginare un futuro nella propria terra. In Gran Bretagna, invece, anche un semplice cameriere potrebbe guadagnare di più di un laureato e il lavoro, per il momento, non manca. Infine non va sottovalutato il fatto che la comunità albanese è molto numerosa e, quindi, per molti è una rete che aiuta ad inserirsi nella società britannica molto rapidamente.
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