Al cineforum il film sulla lotta antifascista in Albania
Prosegue la rassegna cinematografica di Pombia, dedicata alla storia. Il prossimo appuntamento è dedicato all’Albania: sarà presente il figlio di un comandante partigiano albanese, Roland Alikaj
Riprende venerdi 29 novembre, ore 21.00, presso la sala conferenze del Centro polifunzionale di Pombia, il cineforum sulla storia raccontata attraverso il cinema. La settima rassegna 2019-2020 con la proiezione del film Papaveri rossi sui muri di Dhimiter Anagnosti, titolo originale Lulekuqet mbi mure.
Il film, produzione degli Studi Cinematografici “La Nuova Albania” del 1976 ha ottenuto il secondo posto per la miglior sceneggiatura nel Concorso Nazionale della Drammaturgia, miglior film nel Secondo Festival del Film Albanese del 1977.
Il regista Dhimiter Anagnosti si è aggiudicato il Primo Premio della critica al Festival Internazionale del Film di Belgrado nel 1980 e la Medaglia d’Oro al Giffoni Festival di Salerno nel 1985.
“Da anni, noi dell’Associazione Culturale Stella Alpina – sottolinea la Presidente Pietra De Blasi – portiamo avanti questa iniziativa. Ricercare la verità, far conoscere fatti della storia, le storie di individui che hanno lottato per migliorare la società e il mondo sono ingredienti che accompagnano le nostre attività culturale, le nostre iniziative”.
“Con questo film – afferma Piero Beldì – vogliamo far conoscere un aspetto dell’occupazione fascista in Albania che si fa sentire anche in un orfanotrofio di Tirana gestito come un carcere”.
I giovani orfani che vivono nell’orfanotrofio sono costretti dal direttore a pulire le scritte antifasciste dai muri. Perseguitati dal guardiano e oppressi dal direttore i giovani cercano di ribellarsi essendo anche difesi e ispirati dal loro professore. Guidati dal loro insegnante Luan cresce tra questi giovani orfani il desiderio di opporsi contribuendo clandestinamente alla lotta di liberazione.
“Si conosce ciò che si vede e si ascolta”, afferma Pietra de Blasi. “Innaffiare costantemente la Memoria, tenerla viva, sana, forte è importantissimo. Per ognuno di noi che dimentica, desidero sottolinearlo, vive un ragazzo triste che non sa quanto rimpiangerà di esistere”.
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