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Pronta la mozione di sfiducia al sindaco di Gallarate Andrea Cassani

La sottoscrivono nove consiglieri d'opposizione e due critici del centrodestra. E c'è il rischio che si riproponga la spaccatura già emersa in consiglio giovedì scorso

passaggio di consegne Guenzani Andrea Cassani

Si sono presentati poco dopo le 13 a Palazzo Borghi, il municipio di Gallarate, e hanno protocollato la richiesta: una mozione di sfiducia al sindaco Andrea Cassani.

La mossa delle opposizioni era nell’aria. Anche perché la mozione punta sul tema politico, non sulle ultime novità, quelle sull’indagine a carico di Cassani.

Undici le firme di consiglieri comunali in calce alla proposta di sfiducia: quelle dei quattro firme del Pd (Carmelo Lauricella, Giovanni Pignataro, Margherita Silvestrini, Anna Zambon), quella di Rocco Longobardi di Gallarate 9.9, i quattro di consiglieri di Città è Vita (Sebastiano Nicosia, Danilo Barban, Matelda Crespi ed Edoardo Guenzani). A loro si aggiungono e i due consiglieri di Libertà per Gallarate, i “ferrazziani” Luigi Fichera e Luca Carabelli, ormai da tempo critici con Cassani.

Fin qui, un quadro noto. Però da settimana scorsa lo scenario è molto più pericoloso per Cassani: già giovedì scorso, in consiglio comunale, la maggioranza ha rischiato di “finire sotto”, dopo che si sono sfilati Leonardo Martucci (Forza Italia) e l’ex forzista Giuseppe Lorusso.

Il voto era su un tema delicato – un appalto dalla durata di ben dieci anni – e in parte la valutazione dei consiglieri “critici” del centrodestra potrebbe essere legata al merito. Ma c’è anche un concreto rischio che emerga anche una rottura politica. Per questo i firmatari hanno deciso di farsi avanti con una mozione di sfiducia ex articolo 52 del Testo Unico Enti Locali: quella che vincola il sindaco alle dimissioni.

Oggi pomeriggio la mozione sarà presentata anche in conferenza stampa.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 12 Novembre 2019
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