I 20 anni dei comitati di Malpensa: “I sindaci collaborino con noi”
I Comitati di Malpensa hanno presentato un documento da portare ai sindaci delle città coinvolte: “L’Aeroporto non pensa alla salute dei cittadini”
“In un periodo in cui si parla tanto di cambiamento climatico e di attenzione all’ambiente, noi rivendichiamo le battaglie svolte in questi 20 anni a difesa della salute dei cittadini, e quelle che ci aspettano”. L’UniCoMal, abbreviazione in sillabe che sta per Unione Comitati Comprensorio Malpensa, ha festeggiato i 20 anni dalla propria nascita al circolo Cuac di Gallarate – nella frazione di Arnate – onorando il presidente Giuseppe Balzarini con una targhetta commemorativa.
Ma il tempo per i festeggiamenti è durato poco. I rappresentanti dell’Unione, che comprende il comitato Vivere Coarezza e il Comitato Cittadini di Varallo Pombia, hanno preparato un documento da presentare ai sindaci dei comuni della vasta area di Malpensa: il basso Varesotto, l’alto milanese e l’area piemontese confinante con la Lombardia. “Malpensa 2000 ha avuto un notevole impatto sul territorio circostante, delicato per molti aspetti: la presenza del Parco del Ticino, la Lanca di Bernate, e molto altro. Tutti, a partire da Sea, si sono dimostrati totalmente incuranti delle conseguenze che un’espansione incontrollata avrebbero avuto: la proliferazione di alberghi, la viabilità sconvolta, l’espansione stessa dell’aeroporto. Si è passati dai 12 milioni di passeggeri, il massimo stabilito dal Piano Regolatore Generale del 1987, a 25 milioni, senza alcuna valutazione sull’impatto ambientale”.
Tutti sono concordi nell’affermare che Sea, società per azioni, “fa il proprio interesse”, e che il bridge è stato “un esperimento per capire se Malpensa può reggere un robusto aumento di traffico”. Come hanno già affermato il maggio scorso, “per rifare la pista di Orio al Serio ci hanno messo un mese. A Linate sono stati chiusi tre mesi. Era solo un test”.
Ma quindi cosa chiedono i Comitati a Sea e a Enac? “Chiediamo che ogni ampliamento di Malpensa sia preceduto da un programma d’insieme, dalla ‘vas’, la valutazione ambientale strategica; la valutazione di impatto sanitario, o ‘vas’, che attivi una concreta e continua indagine epidemiologica sulla salute dei cittadini, come previsto dal decreto del presidente del consiglio del 13 dicembre 1999”. Il presidente, allora, era Massimo D’Alema, reo secondo i Comitati di aver “sconfessato il Decreto di Valutazione Ambientale, che limitava l’incremento dei voli. D’Alema impose a sua volta un limite, fissato a 21 milioni di passeggeri all’anno, che Malpensa ha oltrepassato”.
“La rivista scientifica Lancet – ha aggiunto Massimo Ferrario – ha calcolato che nel 2016, in Italia, 58 mila bambini sono morti prematuramente per l’esposizione ai pm 2.5; siamo primi in Europa in questa triste classifica. E va ricordato che Malpensa si inserisce in un contesto già di per sé inquinatissimo, la pianura Padana”.
UniCoMal non si dichiara contro i sindaci, ma da loro pretende più collaborazione: “Spesso ci vedono come avversari, ma noi pretendiamo che la salute dei cittadini sia sempre prioritaria. Alcune volte ci sono stati vicini, molte altre invece no. Con questa lettera chiediamo loro di inoltrare le nostre istanze agli Enti indicati, quindi Sea, Enac, Enav, Arpa, Regione Lombardia e i Ministeri interessati. È un’occasione per loro di dimostrarsi veramente, non solo a parole, dalla parte dei cittadini”.
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