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Studenti toscani a Volandia per restaurare i treni della collezione Ogliari

Una scuola tecnica di Arezzo sarà ospite al museo: al mattino conferenze a tema ferroviario, al pomeriggio il recupero di due locomotive della collezione Ogliari

Generico 2018

Nei giorni è stato completato il restauro esterno di un tram “Ventotto” di Milano, ma a Volandia sono ancora numerosi i “pezzi” della collezione Ogliari che attendono un paziente recupero.

E ora ad avviare il restauro di treni, tram e veicoli speciali arriveranno anche gli studenti della Toscana, per la precisione i ragazzi dell’Istituto Tecnico Professionale Statale “Teucci -Cheli” Trasporti e Logistica di Arezzo.

L’iniziativa si concretizzerà tra meno di un mese – dal 9 al 19 marzo – per merito del vulcanico generale in ausiliaria Mario Pietrangeli. «Sono frequenti gli interventi dei ragazzi delle scuole aeronautiche per il recupero degli aerei da esporre. A me hanno chiesto di occuparmi dello stage nel settore ferroviario» spiega Pietrangeli, che è stato comandante del Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano, ormai da oltre vent’anni unità unica in Europa per specializzazione.

La presenza della scuola di Arezzo in realtà fa parte di un progetto ampio, che prevede anche una serie di conferenze alla mattina: «Abbiamo coinvolto l’AEC, l’associazione europea dei ferrovieri, la Utenti Trasporto Pubblico con Massimo Ferrari, l’associazione Ferrovie Turistiche Italiane che gestisce la linea Palazzolo sull’Oglio – Paratico-Sarnico». Conferenze che saranno aperte anche ad altre scuole, appassionanti, studenti universitari.

Dopo gli incontri mattutini, al pomeriggio (e nell’intera giornata di venerdì) i ragazzi saranno impegnati nei restauri, con il coordinamento di Mauro Anzani e Bruno Maccari, attivi con il gruppo ferrotranviario di Volandia. Due i pezzi prescelti per il restauro, una locomotiva a vapore e la locomotiva E554.078, tra i pochi esemplari rimasti del sistema di elettrificazione trifase che un tempo caratterizzava soprattutto le linee del Piemonte e della Liguria.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 19 Febbraio 2020
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