Le opposizioni preparano una mozione sull’ospedale: “Chiediamo un progetto per la struttura attuale”
Una mozione di tutte le opposizioni per chiedere un progetto dell'attuale ospedale Sant'Antonio Abate: "Non possiamo permettere che rimanga inutilizzato"
«Un argomento troppo importante, che riguarda la città intera. Per questo chiediamo che se ne discuta in Consiglio, tutti insieme, con l’obiettivo di evitare l’abbandono delle strutture attuali». Le opposizioni di Gallarate si compattano e presentano una mozione – la prima di tre – in vista del prossimo Consiglio comunale. Una conferenza stampa nella sala consiliare di palazzo Borghi convocata da Partito Democratico, Città è vita e Gallarate 9.9 per discutere del futuro dell’ospedale di Gallarate.
«Non abbiamo scelto un luogo casuale» specifica Sebastiano Nicosia di CèV. «Il tema dell’ospedale riguarda questa amministrazione e quelle future, nonché tutti i cittadini». Giovanni Pignataro spiega che la mozione nasce dall’incontro, avvenuto l’8 gennaio, dei consiglieri dem Carmelo Lauricella e Margherita Silvestrini con il direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido. «Ci ha spiegato che l’intenzione è quella di fare tre accordi di programma distinti: uno sull’ospedale nuovo (che dovrebbe sorgere a Beata Giuliana e raggruppare quelli di Busto Arsizio e Gallarate, ndr) e due su quelli vecchi. Ma così – incalza Pignataro – non va bene: l’eventuale realizzazione del nuovo ospedale deve avvenire soltanto dopo un progetto di riqualificazione dell’attuale struttura di via Pastori».
Le liste d’opposizione – tutte presenti tranne Rocco Longobardi, che ha comunque firmato la mozione – sono perfettamente concordi nell’affermare che la nuova viabilità, prevista dal progetto del nuovo ospedale, «non costituisce una misura di compensazione», e che è semplicemente «un necessario prerequisito alla realizzazione di una nuova opera pubblica».
I dubbi sono sorti dopo le dichiarazioni del governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana, che in un’intervista aveva detto che «l’accordo di programma è pronto» e «tutte le richieste dei comuni sono state accettate». Le procedure prevedono, d’ora in avanti, un voto in giunta regionale e la sottoscrizione dell’accordo con i sindaci, senza passare dal consiglio.
Da qui nasce la mozione: «La richiesta che facciamo a Cassani – affermano – è che si tengano insieme le due questioni. Speriamo possa nascere un dialogo fruttuoso e senza preconcetti politici perché è una struttura troppo importante». «Gli accordi separati – aggiunge Anna Zambon – andrebbero a discapito della città. La posizione del nosocomio di Gallarate, a ridosso del centro storico, è troppo importante e non può essere abbandonato a se stesso: ci vuole un progetto e non si può attendere. Il piano per la viabilità non è abbastanza». «Già oggi – dichiara Pignataro – nei reparti dismessi dormono diversi clochard. Lasciare tutto l’ospedale al proprio destino peggiorerebbe la situazione».
Il convitato di pietra è l’ospedale vecchio di Legnano, che dopo l’inaugurazione del nuovo nosocomio nel quartiere San Paolo nel 2010, è rimasto per anni lasciato all’incuria; solo nel 2019 sono iniziati i lavori per il restyling della struttura che accoglierà uffici, ambulatori, e il nuovo Polo Socio Sanitario e Sociale. «Dobbiamo evitare che si ripeta un caso simile» concordano i consiglieri.
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